Dopo gli attacchi terroristici di Parigi, si può trarre anche un piccolo bilancio. Ravennate, naturalmente.

– Rischiare di morire non è stato il peggio per la giovane assessora Ouidad Bakkali, riuscita a fuggire dal bar di Parigi coinvolto nella sparatoria. Il giorno dopo, infatti, è stata intervistata nientemeno che da Barbara D’Urso a Pomeriggio Cinque, che tra l’altro dopo averle chiesto per due volte di ripetere il nome – perché non lo capiva e non gliel’avevano scritto – ha pure subito mandato la pubblicità. Poi al ritorno. la domanda da vera giornalista: «Sei stata salvata dal cielo?».

– Nel 2015, tra hashtag, tweet e condivisioni facili, il nostro sindaco Fabrizio Matteucci, nel momento clou post-attentati, ha pubblicato su Facebook la foto di una pagina del Televideo. Minchia, mi sono commosso, vi giuro. Mi ha quasi tranquillizzato rivedere una pagina del Televideo Rai. “Hollande: massima mobilitazione”, diceva l’ultim’ora del Televideo.

– Uno degli attentatori viveva a Chartres. Ebbene sì, dobbiamo farcene una ragione. La stessa Chartres gemellata con Ravenna dal 1957. L’associazione “Gli amici di Chartres” era pure sotto al municipio il giorno dopo a commemorare la tragedia. D’altronde siamo o non siamo una delle città italiane da cui sono partiti più foreign fighters secondo il ministero? Potevamo sceglierci un anonimo paesello francese senza alcun tipo di coinvolgimento? No.

– Tempo un paio di giorni dal massacro e il mitico Gianluca Benzoni di Lista per Ravenna, anzi di Ri.Ra. (Ri.Ra.? Sì un’associazione da lui appena fondata, acronimo di Riprendiamoci Ravenna), chiede mezzi blindati per la polizia contro i terroristi. A Ravenna, appunto.

– La foto più bella di tutto questo caos, in tutta sincerità, non poteva che essere quella del ritorno in città sana e salva dell’assessore Bakkali. Ma la meraviglia è vedere la bandiera francese al contrario – il rosso a sinistra e il blu a destra – sorretta da Bakkali, fidanzato e sindaco in posa in piazza Caduti. Giuro, è ancora sulla pagina Facebook del sindaco.