Sbarazziamoci in fretta di Milano Marittima

Piccolo suggerimento per chi si occupa di candidare Ravenna a Capitale europea della cultura: fare fuori Milano Marittima. Subito, senza farsi troppi scrupoli. Se possibile, insomma, bisognerebbe parlare già domani con il Sindaco di Cervia e fare in modo che a Milano Marittima, per qualche anno, dicano in giro di essere in provincia di Milano.
Qualcuno potrebbe crederci. Sì, sono preoccupato, devo ammetterlo. Ho paura che a mister Capitale europea, quello che dovrà stabilire a chi assegnare questo benedetto riconoscimento, il giorno della fatidica decisione, quando ormai in cuor suo avrà già optato per Ravenna, possa cadergli l’occhio sul Mima Show, pensare prima a che bel nome è, ma poi accorgersi che il primo Mima Award, nel 2010, era stato assegnato ad Arrigo Sacchi, quale cittadino popolare di Cervia. E poi, lo so, rapidamente finirebbe tutto. Nel suo ufficio di Bruxelles il capo delle Capitali si accorgerebbe in breve tempo che a Milano Marittima c’è il Pineta e che ogni tanto viene salutato come un evento straordinario il compleanno di Chicca. Una pierre, credo. Me lo vedo, l’omino delle Capitali, incominciare a sudare freddo facendo scorrere tra le mani le foto del Vip Master, manifestazione di punta dell’estate di Milano Marittima. Chiambretti che posa con Valeria Marini. Andrea Roncato che scherza con Giletti. «E adesso come faccio?», penserà a quel punto l’uomo delle Capitali. «Devo trovare almeno una cosa che abbia a che fare con la cultura, in questo maledetto paese». E penserà alla musica, a un concerto. In fondo, dai, sono pure artisti anche loro. E allora eccolo risalire all’estate 2010, quella del Mima Show 2010, già, ma anche del concerto di Alessandra Amoroso, che, va beh, non sarà stato proprio a Milano Marittima, bensì nella vicina Cervia, ma è pur sempre stato ribattezzato l’evento dell’estate e quindi è un po’ come se ce la fossimo cercata. Alessandra Amoroso, quella di Amici. Che per presentare il concerto c’è stato bisogno anche di una conferenza stampa. «Devo rifare tutto, devo correggere i moduli, bloccare i fax in uscita», penserà a questo punto il dirigente dell’Unione europea. E sarà costretto a scegliere una città a caso. «Matera!». Sì, Matera. E saranno a quel punto inutili i comitati istituzionali, dei sostenitori, della società civile. Diventerà inutile anche la stessa società civile. Magari il sito internet no. Quello dovrà ancora partire. Almeno potremmo dire di essere stati previdenti.

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