Se c’è troppo caos non vi lamentate, ma andatevene via

Lo svago euforizzante mi mancava, sinceramente. Per fortuna ci ha pensato un consigliere comunale di 70 e rotti anni a spiegarci che ci sono giovani e giovani, lui lo sa bene. Quelli da evitare sembrerebbe che siano appunto quelli «dedichi – scrive così, ah sì, Alvaro Ancisi – a svaghi euforizzanti» e naturalmente «tiratardi». Il tema è al centro di una polemica, l’ennesima, che vede questa volta Ancisi contro (o forse no, mica è contro, lui, lui si limita a riportare dei fatti) un pub di via Renato Serra, reo di fare casino, oppure di avere clienti che fanno casino in strada, o non so che altro. Non mi interessa. Non voglio mettermi contro Ancisi, ci mancherebbe. Già ci ha pensato Pietro Vandini, suo collega di opposizione, consigliere comunale grillino. Un botta e risposta nato sui giornali (a cui Vandini ha scritto in veste di “giovane di 32 anni”, dichiarazione non sfuggita ad Ancisi che l’ha riportata ironicamente nel suo comunicato, dimenticandosi forse però del suo supertestimone nel casodelbagnoTotoeragazzamortapercausenaturaliaMarina che si sente giovane a 41 anni) e proseguito su Facebook tra fan della movida selvaggia e del silenzio assoluto dopo le 20 di sera. Come sempre, però, la verità starà nel mezzo. Col cavolo. La verità è, come dice Vandini (anche se cadendo un po’ nel patetismo del “qual è l’ultima volta che avete parlato con noi giovani”, voi mondo cattivo) che a Ravenna è meglio non disturbarli, i residenti. Meglio non divertirsi troppo di sera, non uscire dai locali dove si sta bevendo una birra, vietato mettere dei tavolini all’aperto, organizzare un concerto dopo le 22, disturbare il sonno di chi ha lavorato tutto il giorno e magari ha anche dei figli piccoli. Ma andatevene! Vendete le vostre case in centro troppo vicine a locali rumorosi, che magari si sono anche rivalutate nel tempo dato che quando eravate bambini lì attorno non c’era proprio niente. Oppure mettete i doppi vetri, l’aria condizionata e dormite con i tappi nelle orecchie. Mi piacerebbe per un giorno diventare assessore alle Politiche giovanili e rispondere così a tutti questi paladini delle regole del vivere civile. Ma come faranno i residenti di New York, di Berlino, di Barcellona? E guardate che in questo caso non è che stiamo facendo paragoni impossibili. Lì, di locali ne nascono anche dove forse non potrebbero ma il bene comune è considerato la città viva e dinamica. A Catania, tanto per restare in Italia, alla sera piazze e stradine del centro si riempiono di tavolini, sedie, birre ghiacciate e un caos indescrivibile. È solo questione di mentalità. Basterebbe volerlo. Il problema è che invece qui (cito ancora Facebook) nascono gruppi tipo “La Ravenna che non vorresti” con foto choc di piastrelle divelte, forchette di plastica e due bottiglie di birra lasciate su una panchina. Mamma mia, meglio toglierle, queste panchine, come propone qualcuno, che la gente altrimenti si ritrova, beve, magari addirittura parla.

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