Se quei 200mila euro li spendessimo in cultura

Il sindaco e il vicesindaco – che quando fanno un comunicato insieme vuol dire che è proprio una roba grossa – lo hanno annunciato in coro con grande soddisfazione. A Sant’Alberto il Comune ospiterà nel suo palazzo di via Cavedone i carabinieri, che per vari motivi non avevano più una caserma e si erano trasferiti insieme ai colleghi della vicina Savarna. Ma i cittadini, si sa, vogliono la caserma, vogliono la sicurezza. Sicurezza! E allora il sindaco e il vicesindaco ci tengono a informarci che il prefetto e il comandante provinciale dei carabinieri sono d’accordo. Ma ci mancherebbe. Cioè, o mi sono perso dei passaggi, oppure stiamo rasentando la follia. Ma non direi di essermi perso dei passaggi. Lo spiegano bene sempre il sindaco e il vicesindaco: «Gli uffici tecnici comunali hanno redatto una progetto di rifunzionalizzazione della struttura (il palazzo del Comune di via Cavedone, ndM), ricavando gli spazi per insediare la nuova stazione dei carabinieri a scapito di quelli attualmente a disposizione per attività di carattere pubblico-sociale per un costo complessivo di 200.000 euro». Facendola breve, visto che lo Stato non ha soldi e non farà mai una nuova caserma, il Comune si sostituisce allo Stato, e il nostro Comune decide di spendere 200mila euro per fare una caserma dei carabinieri «a scapito di attività di carattere pubblico-sociale» per tenere buoni i cittadini che si lamentano, immagino. Quando, lo voglio ricordare, al momento i carabinieri sono comunque a Savarna, 6,6 km più in là, tempo di percorrenza stimato 8 minuti. Come scriveva la redazione di ravennaedintorni.it in un editoriale sul sito internet un annetto fa, “questo significa che se abitate a Sant’Alberto, siete già oggi più vicini a una caserma dei carabinieri di quanto lo siete, per esempio, se abitate in via Camporesi, a Ravenna, o in via Zalamella”. Lo capite? Il Comune no. Il Comune deduco che pensi che sia necessaria una caserma ogni otto minuti, piuttosto che più volanti in strada, per esempio. Capite, 200mila euro! Lo so, l’ho già scritto più volte. Ma vi ricordo che in questa città si creano polemiche su polemiche per convenzioni ad attività culturali da 5mila euro. Ci pensate (tirata demagogica, lasciatemela fare) con 200mila euro quanta cultura poteva fare, il nostro Comune?

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