Finalmente sono arrivate le magliette di Garibaldi nel bookshop dei Musei Byron e del Risorgimento. Una bella iniziativa che rende l’Eroe dei due mondi sempre più pop. Ma perché non investire ancora di più nel settore dei souvenir di Ravenna? Qualche consiglio non richiesto:
– Si potrebbe pensare a un’altra maglietta, ma magari con il simbolo del degrado da radici, che tanto piace esporre sui marciapiedi ai nostri Amministratori.
– Perché non vendere poi pezzi dei rami di uno dei pini tagliati a Lido di Savio, così da poter ricordare i più pericolosi alberi del mondo, sempre secondo il Comune di Ravenna?
– E poi, non sarebbe carina una di quelle palle di vetro con la neve finta? Al centro potremmo metterci il cantiere del palazzetto dello sport, con le sue belle gru, che tanto fa ormai parte dello skyline di Ravenna?
– Questa è facile: un sacco della spesa con la scritta “Città dei supermercati”, per celebrare degnamente quello che sta diventando un altro primato tutto ravennate.
– E un magnete per il frigorifero con la scritta “Divieto di balneazione”? Che qua c’è un’ordinanza un giorno sì e l’altro no… Magari con la bandiera blu sullo sfondo.
– Per i più trasgressivi, o per un regalo divertente da fare al proprio o alla propria partner, consigliamo poi una action figure a forma di masturbatore della pineta della Bassona, che è pur sempre una nostra attrazione.
– E poi: un portachiavi a forma di ponte mobile, che si apre e si chiude in pochi secondi, a differenza di quello reale.
– Un peluche a forma di nutria, anche, con i dentoni in evidenza, che tanto piacciono agli animalisti.
– Non sarebbe male mettere in vendita un assortimento di dolcetti a forma di bidoncini dell’organico o dell’indifferenziato, a seconda dei gusti.
– E poi, perché non copiare le grandi metropoli? Anziché “Air de Paris”, si potrebbero vendere scatolette con il “gas del rigassificatore”. Sai che successo che sarebbero?
(L’Osservatorio di Moldenke è uno spazio satirico di Ravennaedintorni.it, da non prendere – troppo – sul serio…)