Su direttori, ex, interim e rinnovamento

Nel giugno del 2011 era stata nominata direttrice ad interim della prestigiosa biblioteca Classense, provocando anche le polemiche reazioni dell’opposizione, Movimento 5 Stelle e, in particolare, Ancisi, che la definiva praticamente un’abusiva, non avendo i requisiti per ricoprire quel ruolo. Il Comune ai tempi replicò che si sarebbe riorganizzato l’ente entro l’anno (il 2011) e che era solo un incarico a tempo che non aveva bisogno di particolari requisiti. Fino a poche settimane fa, anno 2013, la direttrice ad interim (che si chiama Maria Grazia Marini e che per il Comune si è sempre occupata soprattutto di turismo, ma non importa) è rimasta però lì. Solo ora tutto è tornato alla normalità. No, non c’è stato un concorso per un nuovo direttore, ci mancherebbe altro, ma almeno lo è diventata la vice dell’ex direttore Donatino Domini e già suo braccio destro, da decenni in Classense. Mentre lei, la Marini, l’ormai ex direttrice ad interim, lo è diventata al Mar, l’altra mega-istituzione culturale della città, dove ha sostituito Anna Puritani, che è andata in pensione e che era diventata direttrice (sempre ad interim) del Mar (essendo responsabile in precedenza di Anagrafe, stato civile e toponomastica; non fa una grinza, no?). Tra l’altro era diventata direttrice per sostituire il direttore Claudio Spadoni, che è andato in pensione ma che è stato assunto come collaboratore esterno dallo stesso Mar per continuare a fare il direttore. Chiaro? Ora il direttore ad interim lo fa quella che è stata ad interim per due anni alla Classense, sempre per questioni di competenze, immaginiamo. In attesa che tutto venga accorpato in un’unica grande istituzione (come si dice da anni) e si possa magari dare l’incarico di direttore a qualcun altro senza concorso (ma magari una competenza).
D’altronde a Ravenna il cambiamento non è che ci piaccia molto. Prova ne sono anche la rielezione di Roberto Manzoni alla presidenza della Confesercenti, di Andrea Dalmonte alla guida della Cna, il fatto che Graziano Parenti sia presidente dell’Ascom dal 1997, che al posto di Bessi Senior alla Camera di Commercio ci vada l’ex direttore della Cna Natalino Gigante, che Raffaele Gordini sia stato confermato presidente provinciale di Confcooperative o che al vertice di Legacoop sia stato messo quello che era presidente della holding del Comune di Ravenna, che invece ha accolto a braccia aperte l’ex presidente di Romagna Acque. Non per niente il simbolo della città, con tutte le sue foto, sta diventando il vicesindaco…

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