Teniamoci il pensionato Mica vorrai fare il bando

Premessa: non ho nulla contro Claudio Spadoni, che anzi nella mia ignoranza credo abbia pure le palle e faccia mostre più interessanti di altre ben più strombazzate, ci mancherebbe. Però, ecco, il caso Spadoni è emblematico dell’Italia che non mi piace, tanto per usare uno slogan abusato. Vi spiego.
In pratica il governo Renzi ha deciso poche settimane fa, pur con diverse eccezioni, di farla finita con i pensionati che continuano a lavorare per gli enti pubblici con incarichi di consulenza retribuiti. Come nel caso di Spadoni, che dopo essere andato in pensione da direttore del Mar, è stato incaricato dal Comune di fare la stessa identica cosa ma da consulente. Una consulenza esterna ben pagata, che ha permesso al Comune di non cambiare direttore al proprio museo. Ora però il Comune non potrebbe più fare una cosa del genere. Ma in perfetto stile italiano, fatte le regole, sono per primi gli stessi enti pubblici a dare l’esempio e cercare tutti i modi per aggirarle. E così Spadoni – sono stati costretti ad ammettere le istituzioni nel corso di una conferenza al museo – continuerà a essere direttore come sempre, ma non più stipendiato dal Comune (almeno una bella notizia per le nostre tasche) bensì da una fondazione bancaria comunque molto vicina al Comune, che in questo modo dice di volersi fare carico dei costi per l’attività espositiva del museo.
E chissenefrega se l’orientamento della legge è quello di fare in modo che i pensionati se ne stiano in pensione per fare largo ai “giovani”. Perché evidentemente la Ravenna candidata a capitale europea della cultura non ha il coraggio di cercare seriamente un nuovo direttore per il proprio museo. Di fare magari addirittura un bando e di trovare un (più o meno) giovane con tutte le carte in regola, che magari ha perfino studiato per anni e ha fatto esperienza all’estero in una città che capitale europea lo potrebbe essere veramente (si fa sempre per dire). Ma scherziamo? Giammai! Che mica nessuno potrà mai raggiungere le vette di Spadoni. E chissenefrega se per l’ultima mostra i visitatori sono stati un sesto circa di quelli della vicina Forlì, che però avrà speso sicuramente mille volte in più, non lo metto in dubbio. Ma tanto a noi che ce frega dei visitatori, noi facciamo arte. E ci teniamo stretti un pensionato finché proprio non sarà lui a non poterne più e ad andarsene, ma solo dopo che tutti lo avranno ringraziato e slinguazzato per benino. Avanti così!

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