Ecco le cose più importanti successe nel 2011, mese per mese (la seconda parte sarà sul primo numero del 2012). Conservate questa pagina, mi raccomando, un po’ come avete fatto con quelle dell’anno scorso. Tra una cinquantina d’anni avrete tra le mani la storia recente della vostra città scritta da Moldenke. Figo, no?
GENNAIO. Bambini picchiati dalle maestre in un asilo nido e tortore che piovono dal cielo. Giornalisti eccitati perché pare di essere a New York. Poi però guardate febbraio.
FEBBRAIO. Appare un display in piazza del Popolo. Nessuno sa cosa sia tranne il vicesindaco Giannantonio Mingozzi. Poi si capisce che è qualcosa che c’entra con il 150° dell’unità d’Italia.
La Lega boccia il candidato del Pdl Foschini e minaccia di correre da sola alle elezioni, poi fanno la pace, poi si incazzano di nuovo e poi fanno la pace. Nel frattempo il Pdl candida Foschini, Bucci, Foschini, Ancarani, Foschini, Costa e ancora Foschini, che verrà scelto ufficialmente solo dopo le elezioni come strategia per non far apparire la scelta così penosa come in realtà è.
MARZO. Genitori incazzatissimi perché scoprono che potrebbero pagare anche un po’ di meno alla mensa scolastica. Fanno una petizione, che sarà un po’ la moda dell’anno.
Ravenna&Dintorni, per non essere da meno, fa invece un numero interamente dedicato all’unità d’Italia, con tanto di coccarda tricolore in prima pagina. Ridicoli.
APRILE. Il capogruppo del Pd Andrea Maestri viene aggredito in un parcheggio da alcuni clandestini. Aveva da poco proposto di farli lavorare legalmente come parcheggiatori.
Più o meno in questo periodo succede anche qualcos’altro di clamoroso, ossia un ultimatum – lo chiama proprio così – di Matteucci al Governo: o ci date i 70 milioni di euro promessi per il nostro porto – dice – oppure, boh. Oppure boh. I 70 milioni non si sono ancora visti.
MAGGIO. Foschini vince le elezioni. Ah ah ah. Scusate. Vince naturalmente Matteucci e fa assessori Ouidad Bakkali e Martina Monti. Questa fa meno ridere, eh? Ma il vincitore morale è Gabriele Rossi dell’Idv che si ritrova presidente del consiglio provinciale e tre assessori tra Provincia e Comune. Una roba inspiegabile. E tutto perché il Pd non gli ha lasciato la poltrona di vicepresidente in Provincia, già promessa a Bessi, figlio di Bessi della Camera di Commercio.
GIUGNO. Si vota ancora, per l’acqua bene comune. Il Pd esulta, poi si chiede il perché e poi in tutti i mesi successivi è un gran casino per spiegare come stanno le cose ai suoi elettori. Ah, succede anche che il Ravenna Calcio è travolto da uno scandalo, ma questa non sarà mica una novità?
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