venerdì
12 Dicembre 2025
Rubrica L'osservatorio

Un triste Natale ravennate

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Chi l’avrebbe mai detto, che avremmo ricordando con quel tocco di nostalgia i tempi in cui l’assessore Costantini, ormai quasi dieci anni fa, diceva che Ravenna sarebbe cambiata, che a Natale sarebbe diventata finalmente una meta per il turismo anche internazionale, o qualcosa del genere. E sfoderava dal nulla il festival del videomapping, prima ancora che dilagasse ovunque. E poi tirava fuori dal cilindro il villaggio natalizio con i capanni della tradizione. E poi portava il gospel in piazza con Spiagge Soul.

Travolta da interrogazioni di Ancisi e polemiche sui costi, la grandeur del Natale ravennate è ben presto terminata, senza lasciare segni. Ma solo un gran senso di tristezza. È quello che ci meritiamo, probabilmente: una piazza del Popolo vuota, gli eventi di punta organizzati dai volontari dell’Advs, un altro Capodanno a cantare “Oh Happy Days” levando al cielo i bicchieri di plastica di fronte a un altro coro gospel americano (e diciamo grazie), l’unica attrazione a pochi passi di distanza, quella pista del ghiaccio che minaccia la Foresta amazzonica, praticamente però a uso esclusivo di bambini e ragazzini.

Almeno a Milano Marittima ci hanno provato, hanno portato un’opera d’arte, travolta dalle polemiche certo, ma perlomeno il tentativo di smarcarsi c’è stato. Ci sono concerti (addirittura non solo di gospel), performance.

A Lugo, anche, fanno pure qualcosa di più, allestiscono il tendone del circo contemporaneo al Pavaglione, fanno spettacoli, un Capodanno con acrobati, o qualcosa del genere.

Qui niente. Qui sembra quasi che se non hanno funzionato i capanni del Natale non potrà mai funzionare nient’altro. Qui l’attrazione principale è la Biennale del Mosaico Contemporaneo, che va bene tutto, ma non è proprio un evento che ci può rallegrare il Natale. E metterlo tra le iniziative natalizie di Ravenna, sul sito del Comune, mi pare al limite della truffa.

Abbiamo mollato. E praticamente non interessa proprio a nessuno che Ravenna continui a restare una città così triste sotto le feste…

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