Una galleria di foto inquietanti: dal Pd ad Arrigo Sacchi

I commenti su quest’ultima tornata elettorale li lascio volentieri ad altri, molto più autorevoli di Moldenke. Permettetemi però almeno di ripercorrere questi giorni attraverso alcune immagini che mi hanno particolarmente colpito. Anche perché nell’era di internet e dei giornali telematici, le fotografie sono sempre più a portata di tutti. E, diciamo la verità, è  sempre divertente guardarle, specie quelle dei politici in  campagna elettorale, così impegnati ad essere “belli”, intelligenti e attenti alle esigenze dei cittadini. In una parola, falsi. Ma partiamo, per una volta, dalla fine. Il sospetto che il Pd non stia attraversando un periodo particolarmente felice, infatti, sorge semplicemente guardando le foto dei vertici del partito che aspettano i risultati nel loro quartier generale. Con tutta la bontà di questo mondo, è comunque impossibile non essere colti da una gran tristezza guardandoli lì seduti, tra pareti pitturate di verde, con lo sguardo fisso (forse) sul televisore, e in giro neppure l’ombra di un manifesto elettorale o di qualsiasi cosa possa far pensare ad una benché minima attività politica. Senza contare poi quella vecchiaia “dentro”, che, nel Pd, proprio non riescono a togliersi di dosso. E allora si dà la colpa ai “grillini”, loro sì giovani, che in fotografia poi vengono anche bene. Giovani giovani non lo sono più, ma si sono sforzati in tutti i modi (e pure troppo) di esserlo, invece, i due grandi avversari del Pdl. Pose accattivanti e palesemente costruite hanno caratterizzato infatti quasi tutti gli scatti di Gianguido Bazzoni (che la sfida del secolo, tra parentesi, l’ha vinta, forse grazie anche alle presine da cucina con il suo nome stampato sopra distribuite al mercato) e Massimo Mazzolani. In fondo, poi, non è così difficile stare dalla parte de igiovani. Basta, come ha fatto proprio Mazzolani, arruolarne una decina dalla faccia non proprio sveglissima e farsi fotografare in mezzo a loro. Una volta con le mani alzate, un’altra con indice e medio esibiti  a mo’ di vittoria, un’altra ancora mettendo bene in mostra la corona d’alloro sulla testa di una ragazza, perché chi vota Mazzolani studia pure e alla fine si laurea. Bazzoni, dal canto suo, ha pensato bene di recapitare ai giornali un vero e proprio reportage fotografico sul degrado di Ravenna, tra cui anche alcune immagini degli archi di via Fiume Abbandonato che, va bene, possono non piacere, ma definirli degrado, insomma, mi pare esagerato.
La foto più inquietante di tutte arriva però da Fusignano. Ci sono Arrigo Sacchi con la tuta del Real Madrid, il ministro Calderoli con un ghigno stampato sul volto paonazzo e il candidato sindaco di Faenza Gian Carlo Minardi; sì, quello della Formula 1. Sopra le loro teste la scritta “Loro hanno subito l’immigrazione”. In effetti, non mi dispiacerebbe affatto vederli fare la fine degli indiani a cui in realtà è riferita la frase dell’ormai celebre manifesto leghista, anche se, visti i risultati di queste elezioni, mi pare un’ipotesi altamente improbabile. Forse solo Minardi finirà per rinchiudersi in una “riserva”, visto che di fare opposizione pare non ne abbia alcuna voglia.

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