E se vincessero davvero “loro”?

Sono andato alla Festa dell’Unità e c’era qualcosa che non andava nell’aria. Lo si capiva dagli sguardi spaventati degli anziani all’ingresso nonostante le monete dell’offerta libera. Da quelli desolati delle cassiere dei ristoranti con le casse piene di contanti. Dal tono con cui ti invitavano a comprare un’altra pizza fritta. Dal fatto, forse, che l’unico “big” di cui si sperava la partecipazione fosse Cuperlo.

E no, non era il Covid a intristire tutti. Quest’anno il Covid se lo sono già dimenticati anche quelli del Pd, quelli del green pass e dell’obbligo vaccinale.

A spingere sulla depressione ci pensano poi i piloni malinconici del cantiere del nuovo palazzetto, lì accanto, il cantiere flop dell’Amministrazione rossa che i militanti fanno quasi finta di non vedere. A chi chiede cosa ci sia oltre quelle reti metalliche di solito rispondono con una semplice ma sempre efficace alzata di spalle.

Unica oasi di felicità, in mezzo a tanta tristezza, l’area del luna park, dove bambini e ragazzini carichi a molla giocano ignari di quello che sta succedendo, del disastro che incombe, della fine dell’umanità imminente, in altre parole: della vittoria del centrodestra, del trionfo di GIORGIA MELONI, del ritorno dei fascisti. E loro, i volontari della Festa, non possono fare altro che guardarti con occhio languido per convincerti, a te che non sei fascista, almeno all’apparenza: “vota bene, che altrimenti vincono loro”.

E se vincessero davvero loro? Cosa succederebbe?

Innanzitutto, il prossimo anno finalmente non ci sarebbero più le polemiche sulle celebrazioni della morte del gerarca Ettore Muti, che verrebbero invece istituzionalizzate: un giorno di festa a Ravenna con la scampagnata al cimitero per tutta la famiglia.

E poi non si farebbe più la Festa dell’Unità, ovviamente, rasa al suolo per costruire un altro palazzetto, il terzo in trenta metri.

Se vincesse la Meloni, poi, il sindaco non potrebbe più fare il suo amato rigassificatore. Anzi no, in effetti anche la Meloni lo vuole fare, ora che ci penso.

Chissà che non sia un segnale, allora, che il mondo non possa andare avanti lo stesso. Anche con i fascisti al potere.

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