Un altro giallo nordico che merita

Rischio Tempesta, OhlssonÈ così, tra veri e finti, di gialli nordici ce ne sono davvero fin troppi. Eppure questo Rischio Tempesta di Kristina Ohlsson, pubblicato da Salani editore, merita un’attenzione particolare. 560 pagine tradotte da Andrea Berardini per raccontare una storia che più che di colpi di scena è fatta di atmosfere, psicologie, interazioni tra i personaggi, uno più curioso dell’altro.

Una donna scompare in un paesino proprio mentre vi si trasferisce un quarantacinquenne che ha lasciato Stoccolma per ricominciare da capo, un uomo dal nome August Strindberg (cosa che non mancherà di suscitare stupore e incredulità in chiunque lo incontri) che lascia un lavoro di successo e ben pagato alla finanza. Ma l’omaggio al grande drammaturgo svedese non si ferma lì: il romanzo è infatti soprattutto un’indagine che entra nelle case, nelle dinamiche di coppia, nel rapporto genitori figli di una piccola comunità, nella vita in particolare delle donne di quella comunità. Compresa quella della poliziotta Marta Martinson, la quale, scopriremo, è vittima di violenza domestica. Un fatto talmente fastidioso e urticante da rendere già solo per questo il libro importante. Come possiamo affezionarci a una donna così, colta, intelligente, sensibile, acuta e coraggiosa che continua a vivere in una situazione di violenza? Inaccettabile. Il senso di impotenza che ci pervade vale da solo il viaggio.

Ma attenzione, perché non è questo il centro focale del romanzo che ha un’andatura articolata in più rivoli, lenta, dal passo di chi, come Strindberg (il personaggio), vuole imparare a godere delle piccole cose. Il mistero da risolvere prenderà il sopravvento, intrecciando personaggi, storie e luoghi solo alla fine. Prima, una scrittura garbata a tratti quasi sospesa (Ohlsson del resto è nota in Italia soprattutto per i suoi libri per ragazzi, tra cui Bambini di cristallo) ci induce a osservare con calma, con gli occhi del forestiero appena arrivato, un luogo lontanissimo dalla capitale che durante l’inverno si riduce a poche case abitate dai residenti, tra acqua e terra. Dentro le case ci sono rapporti lacerati, apparenze da svelare, segreti da custodire. Tra i protagonisti anche due ragazzi, due adolescenti. E una scomparsa, non si sa se volontaria o forzata, che ruota attorno a uno dei segreti e dei tabù ancora oggi più inconfessabili.
Definirlo giallo sarebbe a dir poco riduttivo.

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