Beethoven non ha ritmo?

Schermata 2023 10 12 Alle 09.35.12

«Beethoven non ha ritmo! Meglio Jovanotti». Questa era la facezia, ovviamente iperbolica, lanciata diversi anni fa da un Giovanni Allevi all’apice del successo. Ma cos’è davvero il ritmo e, soprattutto, Beethoven ne era sprovvisto? Partiamo dalle basi: il ritmo è «uno degli elementi costitutivi del linguaggio musicale». Esso determina la scansione delle note all’interno della battuta che, in musica, è come una scatola e ognuna di queste, insieme a molte altre, costituisce un brano. Dire, quindi, che Beethoven non abbia ritmo, evidentemente, è come dire che la musica del compositore non esiste, è, nei fatti, un’affermazione senza senso.

Soprattutto perché il musicista tedesco ci ha regalato uno dei più famosi temi della storia che basa tutto sulla sua componente ritmica, l’incipit della quinta sinfonia. Oggi abbiamo una netta divisione tra quella che si può definire musica d’uso e quella che una volta lo era e che adesso ha la bruttissima ed elitaria etichetta di cólta. Cosa centri questo è evidente dall’esperienza quotidiana dell’una e dell’altra. Sedersi ad ascoltare la musica di Beethoven (ma anche Mozart o Puccini) comporta un’attenzione maggiore rispetto alla fruizione passiva della musica che le radio sono abituate a sputarci addosso. Da ciò ne consegue che per catturare l’attenzione la musica d’uso si avvalga di qualche espediente “epidermico”.

Molto spesso, infatti, questa è, già per sua intrinseca natura, fruita a volume elevato (basti entrare in un qualsiasi supermercato per notarlo), inoltre, e qui sta il punto principale, l’organico, cioè l’insieme di strumenti coinvolti nella sua esecuzione, è costituito principalmente da tre strumenti musicali sui quali si innestano poi gli interventi di altri: chitarra, basso e batteria. Che i primi svolgano anche un ruolo ritmico, è evidente, tuttavia, è quest’ultima che ha il “peso” del ritmo (e del tempo) sulle spalle. La batteria è un insieme di strumenti suonati tutti da un’unica persona e ha il compito di mantenere il tempo e sottolineare il ritmo, affinché questi siano più evidenti.

In sostanza la batteria aumenta la paletta espressiva del complesso, aggiungendo una timbrica particolare che valorizza il ritmo interno del brano. Dato che al tempo di Beethoven la batteria non c’era, il compositore non la utilizzava, ma esistevano molti dei singoli componenti e venivano usati (con più parsimonia) per sottolineare, nello stesso modo di oggi, i momenti focali dei brani. Quindi, come sempre, è questione di punti di vista…

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