mercoledì
25 Giugno 2025

Gli spettacoli musicali in streaming? Il nulla…

Condividi

Prima di tutto bisogna dichiarare che, alla luce di quel che accade, non ci sono alternative possibili.
Ciò che avviene è presto detto: per decreto dal 25 ottobre gli spettacoli non esistono più.

Eppure, c’è già chi si alza a dire che questo è un errore, che gli spettacoli non si sono fermati, ma grazie alle potenti tecnologie di cui si dispone, si sono potuti allestire e godere concerti e opere.
Non è vero. Chi afferma che la musica dal vivo non si è fermata, mente.

Quello che è racchiuso in un’odiosa parola ormai extracomunitaria (sì, streaming) non è affatto il corrispettivo dello spettacolo vissuto a teatro. In realtà è il nulla.

Cosa manca a questa esperienza telematica è facile da dire: tutto.

Entrare in teatro, sentire lo scricchiolio delle assi del palco, respirare l’odore del velluto impolverato, ascoltare il respiro degli interpreti, condividere le loro sensazioni sulla temperatura della sala, vedere tutti i dettagli in mostra sul boccascena, si potrebbe andare avanti all’infinito.

Cosa rimane, escluso tutto ciò, va da sé: la musica. Ma questa è un mezzo di espressione che necessita di pubblico.

Così, invece, gli artisti, privati del naturale e immediato confronto con una platea reale, si trasformano in canarini in gabbia, capaci di cinguettare solo per le proprie sbarre che si limitano a rimanere inerti.

Non c’è nemmeno un paragone con le incisioni discografiche nelle quali l’impegno artistico è spalmato in giorni (e non ore) e con la possibilità di ricercare l’esecuzione migliore.
I dischi sono pieni di tagli, è ora che si prenda coscienza di questa verità.

Cosa rimane, per esempio, del Sant’Ambrogio scaligero o del concerto di inaugurazione della stagione bagnacavallese di Accademia Bizantina, in soldoni, è il silenzio assordante.

Oggi la musica la si può trovare in tasca, letteralmente, ma quello che manca in questo momento è il riscontro che il pubblico dà agli artisti nel momento in cui questi sono sul palcoscenico. Ed è parte fondamentale dell’anima dello spettacolo dal vivo, altrimenti è solo una diretta su una rete sociale.

Il flusso multimediale, in definitiva, è solo un palliativo: per i musicisti (molto pochi) che continuano comunque a lavorare e per gli spettatori che pensano comunque di andare a teatro. E invece di bere un buon Sangiovese, stanno sorseggiando vino annacquato.

Condividi
Contenuti promozionali

DENTRO IL MERCATO IMMOBILIARE

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

Un appartamento storico dallo stile barocco e la rinascita di Villa Medagliedoro

Alla scoperta di due progetti di Cavejastudio tra Forlì e Cesena

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi