Un Ensemble Berlin impressionante all’Alighieri con Elio

ELIO In TeatroCos’hanno a che spartire quattro tra i migliori musicisti dei Berliner Philharmoniker e un soprano italiano con un cantante di musica leggera? Se il cantante in questione è Elio, una bella serata sul palco del teatro Alighieri. Questo, infatti, è stato l’appuntamento del 6 marzo per la rassegna Ravenna Musica 2018 curata dall’Associazione Angelo Mariani.

La serata è stata votata alla musica di Wolfgang Amadeus Mozart.  L’Ensemble Berlin, gruppo variabile in seno alla celebre compagine brandeburghese, è formazione nata da un’idea di Christoph Hartmann, oboe solista dell’orchestra tedesca, e dalla sua versalità trae linfa per proporre i più disparati modelli musicali. Sul palco ravennate, oltre all’oboe, il trio d’archi composto da violino, viola e violoncello ha aperto il concerto con una splendida esecuzione del quartetto K. 370 grazie alla quale è divenuto palese perché i Berliner siano considerati una delle orchestre migliori al mondo.

Secondo brano in programma, l’Aria K. 418Vorrei spiegarvi, oh Dio”, scritta dal compositore salisburghese per la cognata Aloysia Weber, ha visto protagonista il soprano Scilla Cristiano. La cantante è apparsa un po’ sottotono e forse esordire con quest’aria, certamente complicata poiché scritta proprio per far brillare i virtuosismi, non si è rivelata una scelta accorta.

Dopo un breve cambio scena, sul palco si è presentato, di rosso vestito, Elio, come voce recitante di quello che può essere considerato un riassunto dell’ultimo singspiel scritto da Mozart, Il Flauto Magico. Utilizzando tutti gli strumenti dell’ironia che gli sono propri e rompendo costantemente la quarta parete, il noto cantante ha conquistato facilmente la platea ravennate. Nel racconto dell’intreccio, fondamentale è l’apporto dell’Ensemble Berlin, che esegue con grande efficacia la trascrizione dell’opera mozartiana fatta da Franz Joseph Rosiniak, oboista tedesco coevo del compositore austriaco. Grande apprezzamento ha avuto anche l’esecuzione della celebre aria Der Hölle Rache per la quale il soprano, nonostante qualche imprecisione, ha riscosso grandi applausi dal pubblico che ha lungamente applaudito il duetto finale nel quale più che l’evidente bravura dei due cantanti, è stato l’Ensemble Berlin a sfoggiare una prestazione impressionante, assecondando qualsiasi licenza che Elio si concedeva.

In chiusura bisogna segnalare la bella iniziativa dell’incontro degli artisti con il pubblico, idea meritevole di un seguito per avvicinare il pubblico al palco (e non viceversa).

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