domenica
29 Giugno 2025
Rubrica Sbicchierate

Dalla Loira, un Cabernet Franc

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Nel 1866 fu solo grazie al consiglio di alcuni amici – dettare il romanzo a una stenografa – che Fëdor Michajlovic Dostoevskij riuscì a consegnare,a poche ore dalla scadenza, Delitto e castigo al perfido editore Stelloswki, che in caso contrario avrebbe ottenuto la proprietà delle sue opere future.

Allo stesso modo (più o meno dai, non stiamo a sottilizzare), grazie alla preziosa dritta di una persona fidata, sono arrivato a scoprire un vino clamoroso in cui, forse, non mi sarei mai imbattuto. Sto parlando del Cinabre Touraine Aoc 2018 di Domaine de la Garrelière (ossia del decano della biodinamica della Loira François Plouzeau). Trattasi di un Cabernet Franc in purezza di grande profondità e intelligenza, più che un vino sembra un golden retriever. Il Cinabre potresti stare mezz’ora solo ad annusarlo: petali di viola essiccati, tantissimi frutti di bosco maturi e in confettura, come lamponi, ribes e mirtilli, poi si inseguono note fumè ed erbacee, specialmente di alloro, e affioramenti minerali e di spezie scure, con un finale di cioccolato e liquirizia.

Però oltre che sniffarlo io consiglio anche di berlo, questo Cabernet, perché il sorso è di un’eleganza imbarazzante, con un perfetto equilibrio tra morbidezza e freschezza. Si coglie qua e là una sensazione sapida, mentre il tannino fa gli onori di casa quasi invisibilmente. La struttura, inutile dirlo, è importante, e il finale lungo a non finire, ossimoricamente parlando.

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