mercoledì
16 Luglio 2025
Rubrica Sbicchierate

Il Selvaggio, vino da lacrime (davvero)

Condividi

Durante la visione del capolavoro Flow mi sono commosso più volte. E ho pensato a quale vino potesse abbinarsi al gusto sapido-umami delle mie calde lacrime. E secondo me questo vino è senza dubbio il Colli Tortonesi Timorasso “Il Selvaggio” 2020 della cantina La Vecchia Posta. Lo bevvi nel 2021, annotandomi che c’era in quel vino ancora del potenziale inespresso, che con buona probabilità sarebbe uscito a seguito di qualche annetto in cantina. E infatti.

La bottiglia arriva da uve Timorasso in purezza, un vitigno bianco autoctono piemontese noto nell’ambiente dei vitigni per la sua capacità di produrre vini di grande struttura e longevità. Conscio di questa sua reputazione, il Timorasso però non se la tira. Il nome “Il Selvaggio” non è un omaggio a Trump ma riflette invece l’approccio unico del produttore: le viti di Timorasso sono piantate un po’ alla vigliacca in diverse piccole parcelle della proprietà, permettendo al vitigno di esprimere le peculiarità dei vari terreni.

Alla vista “Il Selvaggio” si propone con un colore giallo paglierino intenso niente di che. Ma al naso, lèvati: aromi complessi di mela cotta, miele caldo, spezie dolci e fiori bianchi. In bocca poi non ne parliamo. Un vino caratterizzato da una consistenza avvolgente e leggermente cerosa, con note di mandorla tostata, confettura di pesca e una marcata mineralità gessosa. Perfetto con le mie lacrime.

Condividi
CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

Casa/Studio per uno psicoterapeuta (freudiano)

Architettura e psicologia nel restauro di un antico palazzo nel centro storico di Forlì

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi