giovedì
16 Ottobre 2025
Rubrica Sbicchierate

Scopriamo l’autoctono Tundè

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Conoscete Tunde Adebimpe? A parte Francesco Farabegoli, ovviamente. Beh, ve lo dico io chi è: Tunde Adebimpe è il frontman della band statunitense Tv on the Radio, ma anche attore con passaggi in film piuttosto noti, tipo Storia di un matrimonio o Spider-Man: Homecoming. Ha anche collaborato, da solista, con Massive Attack, Tinariwen e Yeah Yeah Yeahs. Ma perché, in una rubrica di vini, salta fuori ‘sto personaggio?

Niente, solo perché il vino di cui voglio dire due robe oggi si chiama Tundè (lo so, abbiate pazienza…). Il Tundè è interessante, perché è un vitigno autoctono di Ravenna, con una piccola diffusione tra il nostro comune e quello di Russi, e dal 1998 l’Uva del Tundè è iscritta al Registro Nazionale della Varietà di Vite. Ma le sue origini sono anteriori. È infatti tra il 1932 e il 1956 che Primo Tondini, con procedimento sconosciuto (ullallà), arriva alla creazione di questa nuova cultivar (ed ecco spiegato il nome: l’uva del Tondini – Tundé – in dialetto romagnolo).

Ma com’è ‘sto vino? Non è che si trovi ovunque, io ne ho assaggiato uno dell’azienda Sbarzaglia che si chiama Silente, ed è una denominazione Rosso Ravenna Igt. Sicuramente siamo di fronte a un vino da meditazione (è affinato in tonneaux), dal naso intenso che dice spezie, con una struttura importante e di grande persistenza. Coi formaggi stagionati è la morte sua.

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