martedì
02 Dicembre 2025

A morte l’intelligenza

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Kelly Lee Owens – KELLY (dh2 2025)
La definizione “Intelligent Dance Music”, per tutti IDM, prende il nome a quanto pare da una delle prime mailing list della storia, creata all’interno di una comunità di nerdoni all’ultimo stadio per coltivare la passione per un nuovo genere che sembrava prendere forma in quegli anni, codificato in qualche modo da una leggendaria compilation intitolata Artificial Intelligence edita da Warp Records nel 1992 e considerata un po’ il manifesto della scena a venire, quella dei vari Aphex Twin, Autechre, Boards Of Canada e compagnia. È uno dei generi-chiave degli anni ’90, che ribalta in qualche modo le convinzioni in merito alla musica elettronica: prima di quel momento era relegata a una sorta di serie B, musica di utilizzo, con uno scarsissimo interesse artistico eccetera: la IDM era “intelligente”, era musica da ascoltare a casa, su cui si poteva riflettere. I principali artisti/gruppi della IDM hanno sempre rifiutato la definizione, com’è ovvio che fosse: venivano dalla rave culture, amavano l’elettronica e non hanno mai pensato di doverne dare una versione “intelligente”, e anzi.

Tanto premesso, ancora oggi tutta la scena legata ai grooves in qualche modo pare richiamarsi a uno o all’altro atteggiamento nei confronti della musica elettronica: a destra ci sono gli specialisti del far ballare la gente, a sinistra ci sono i grandi intellettuali, e vari cluster in mezzo. La gallese Kelly Lee Owens è sempre stata orientata verso la parte sinistra dello spettro: ha iniziato a pubblicare dischi nel 2017, per una delle migliori etichette di elettronica degli anni duemila (la scandinava Smalltown Supersound): erano piccole opere un po’ a metà tra canzone vera e propria ed elettronica di ispirazione kraut, molto minimali ed estremamente eleganti. Poi ha iniziato a dare strapponi da una parte e dall’altra. Il suo penultimo disco si chiamava LP.8 ed era sostanzialmente un disco ambient (quindi molto intelligent), poi Dreamstate ha svoltato di brutto verso i club. La scorsa settimana è uscito il suo nuovo EP, si chiama KELLY ed è spostato ancora più a destra nello spettro: tiratone techno iperaggressive per far morire la gente sulla pista da ballo. Incidentalmente è un disco che sembra realizzato con una mente così sgombra di sovrastrutture da sembrare la cosa più “intelligente” a cui abbia mai messo mano: onore al merito.

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