Nina Nastasia – Songs For a World Of Trouble (self prod, 2025)
Nel celebrare la morte di Steve Albini si è molto parlato della sua estetica del suono, del fatto che riuscisse a esaltare come nessuno la crudezza della musica indie, la sua violenza, eccetera. Si è parlato molto dei suoi gruppi e dei gruppi che amava di più, della sua relazione con i Nirvana o prima di loro Jesus Lizard, Slint, i problemi con i Pixies, la relazione con Jimmy Page, eccetera. Non si è fatto mai, per quanto ricordo, il nome della musicista che più di ogni altro adorava, e che citava sempre per prima quando gli veniva fatta la domanda su chi fossero gli artisti che preferiva. Cito da una sua intervista: “Il più grande talento naturale che io abbia mai incontrato è una cantautrice di New York che si chiama Nina Nastasia. Ha la voce di un angelo, scrive canzoni tristissime e bellissime, e le canzoni escono fuori da lei con una naturalezza che non ho mai visto. Suona con degli ensemble di musicisti che sono diversi ogni volta, e da ogni musicista riesce a ottenere un accompagnamento perfetto; probabilmente ha suonato con un centinaio di musicisti diversi e ha tirato fuori la performance della vita da ognuno di loro.”
Nina Nastasia è una musicista con una storia complicata, suona come solista da circa 25 anni, di cui una dozzina lontana dalla musica, per complicazioni legate alla sua vita privata – un matrimonio, una storia di abusi, la separazione, il suicidio dell’ex-marito. O almeno è così che lo racconta lei. È risorta dalle ceneri un paio d’anni fa, con un disco che si chiama Riderless Horse. Un album registrato in solitaria (con Steve Albini, ovvio) che non ha fatto parlare di sé, nonostante gli eventi drammatici che l’hanno circondato; è venuta a presentarlo anche a Ravenna, una sala quasi vuota, un concerto di chitarra e voce di bellezza sterminata, regalato a quasi nessuno. Oggi torna con un album nuovo, Songs For a World Of Trouble: solo digitale su Bandcamp, niente streaming, niente copie fisiche perché “non voglio andare alla posta a spedire i dischi, è un’esperienza orrenda”. Lo dice lei. È il primo disco a nome Nina Nastasia non registrato da Steve Albini. Inizia con una canzone che si chiama Ocean Front, dura due minuti e mezzo e contiene tutto quello che Nina Nastasia è stata e sarà mai: ascoltatelo e sappiatemi dire. Per quanto mi riguarda, credo di aver prenotato un posto per la mia top ten di fine anno.