Mi innamorai dei Guns N’ Roses intorno ai tredici anni, e credo sia stato perché sentivo il bisogno di crearmi una sorta di identità musicale – tipo: a me piace il rock duro, capite?, quel genere di cosa. Pensavo che se fossi diventato il più grande appassionato dei Guns N’ Roses in città avrei avuto un tratto distintivo. Così iniziai ad accumulare tutto il materiale che potevo, dischi e magliette e biografie eccetera. All’epoca era appena uscito il loro capolavoro, Use Your Illusion, un’opera rock vera e propria venduta in due dischi separati: esaltante. Ho passato due anni a pensare solo ai Guns N’ Roses, quello che doveva per forza di cose essere il più grande gruppo in attività, quello con le migliori canzoni e il miglior cantante, il quale (Axl Rose, dico) era l’unico a utilizzare il trucco di tre voci diverse (il fatto che effettivamente non lo usasse nessun altro mi avrebbe dovuto far nascere qualche sospetto, ok). Poi pian piano ho smesso, e nel frattempo avevo scoperto un sacco di altra musica, e ho dovuto semplicemente accettare che fosse musica migliore. In quel lasso di tempo i GNR non avevano pubblicato dischi, e non ho mai potuto fare quell’esperienza di innamorato di una band che a tante altre persone è concessa. Il fatto è che già all’epoca di Use Your Illusion si può dire che i GNR fossero una ex-band: avevano perso Izzy Stradlin e Axl Rose si stava prendendo il comando operativo.
Riuscirono a registrare un (penoso) cover album, e poi iniziarono a perdere tutti i membri storici, sostituiti da turnisti che avrebbero dovuto registrare il nuovo album di inediti della band. Che alla fine arrivò, 17 anni dopo Use Your Illusion, e non piacque a nessuno. Io avevo smesso di ascoltarli da tempo: ho scoperto poi che incarnavano tutto quello che detesto della musica rock, la grandeur e gli assoli e le calzamaglie e i capelli lunghi e tutta quella roba lì. Da tempo ci ho fatto pace, comunque, e li considero come una sorta di fidanzata sbagliata: un’esperienza a cui devi sopravvivere per capire che persona sei e cosa vuoi dalla vita.
Mi ha abbastanza sbigottito, tuttavia, scoprire che la scorsa settimana i Guns N’ Roses (ora tornati una band: il nucleo centrale di membri originali si è rimesso assieme) hanno pubblicato due singoli, uno dei quali (Nothin’) sembra ispirato al David Bowie dei primi ‘70. Fa uno strano effetto.



