L’album della vita di mister Kanye West

Mentre dalle nostre parti ancora  le attenzioni erano concentrate sul Festival di Sanremo, tutto il mondo (parte dell’Italia comunque compresa) parlava (e parla tuttora) di Kanye West. Qui mi limito a fare un riassuntino, perché siamo pur sempre di fronte a una delle (hip)popstar più importanti degli ultimi decenni che ha tra l’altro pubblicato probabilmente – parere personale – due degli album più belli tout court degli ultimi sei-sette anni. Uno che recentemente ha anche annunciato di volersi candidare alle presidenziali del 2020 degli Stati Uniti, tanto per rendere l’idea. Il suo nuovo disco era, per usare un eufemismo, molto atteso. Dopo annunci e smentite, titoli e controtitoli, in pochi giorni è stato diffuso il titolo giusto (“The life of Pablo”, come Picasso, a cui West si paragonò durante un lectio magistralis all’università di Oxford lo scorso dicembre, o forse come il celebre criminale Escobar, non ci sono ancora certezze) di quello che è stato annunciato dal rapper stesso sui social come «l’album della vita, non dell’anno». Album che ha poi presentato l’11 febbraio molto sobriamente in diretta dal Madison Square Garden di New York, in contemporanea con la presentazione di Yeezy Season 3, la terza collezione di moda firmata dallo stesso West, con un’installazione di Vanessa Beecroft, decine di modelli e più di mille persone ad assistere. Oltre 20 milioni hanno guardato l’evento in streaming sulla piattaforma web Tidal (la concorrente di Spotify, tanto per capirci) assistendo così anche alla presentazione del videogioco di West, ispirato alla madre scomparsa, che avrà lo scopo di farle raggiungere il paradiso. Poco dopo la pubblicazione di una prima versione dell’album – basata su quella diffusa online il 14 febbraio che già aveva visto un cambiamento nella tracklist – il nostro eroe ha poi deciso di ritirarlo per lavorare a nuove tracce che in ogni caso saranno in esclusiva sempre sulla piattaforma Tidal e mai messe in vendita. E così spuntano alcuni dati (che qui riporto citando SentireAscoltare) riguardo al download illegale di “The Life Of Pablo”: si parla di oltre 500.000 scaricamenti al 16 febbraio, roba mai vista in precedenza. Nel frattempo ha fatto parlare di sé anche per aver dato della puttana in un pezzo a Taylor Swift (la storia sarebbe troppo lunga da raccontare) e per aver ammesso pubblicamente di avere un debito di 53 milioni di dollari, chiedendone uno, seriamente, a Zuckerberg di Facebook.
Ma il disco, invece, com’è? Lo ha detto nessuno? Io l’ho ascoltato un paio di volte. Bello, insomma, sì, normale.

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