Quel campione di ferocia, pietra miliare del grindcore Usa

Terrorizer “World downfall” (Earache Records, 1989)
Il mese scorso vi ho parlato del fascino della musica in cassetta, e nel farlo ho avuto un imperdonabile lapsus, attribuendo il seminale album World Downfall agli Extreme Noise Terror anziché ai veri padri di cotale esempio di brutalità: i Terrorizer. L’errore si spiega con l’assonanza tra i due gruppi, che oltretutto fanno parte della stessa scena e sono attivi negli stessi anni. Colgo però l’occasione per ovviare, e vi presento questo campione di ferocia.
World Downfall esce nel 1989, due anni dopo l’atto di nascita ufficiale del grindcore (Scum dei Napalm Death, 1987), ed un anno dopo un’altra pietra miliare del genere (Reeks Of Putrefaction dei Carcass, 1988). Se i due importanti predecessori sono inglesi, i Terrorizer sono probabilmente il primo gruppo grind di una certa levatura dagli Usa, e sono anche i primi a richiamarsi direttamente alla tematica sociale antisistema del punk e del crust. Per chi non frequenta le fetide lande di questo sottogenere, per grindcore si intende più o meno una forma ultraveloce ed estrema (sia nella musica che nei contenuti) del metal, con una forte influenza dall’hardcore e dal punk. World Downfall ne è un esempio mirabile: registrazione a bassissima fedeltà, tematiche apocalittiche e di critica sociale tagliata con l’accetta, laddove ad esempio i Carcass si rifugiavano nello splatter anatomico. Alcuni titoli valgano ad esempio: “Enslaved by Propaganda”, “Fear Of Napalm”, “After World Obliteration”, “Infestation”, “Dead Shall Rise”.. E via così in allegria.
L’inizio è pura mitologia: un crescendo di chitarre megadistorte che annunciano molto chiaramente l’ecatombe che sta per compiersi. All’epoca, una vera doccia di terrore che si compie in pochi secondi. D’altronde la copertina, il classico collage ultrapunk di violenze, cadaveri, polizia in bianco e nero, non annunciava nulla di più soft.
Per la cronaca, il gruppo, al contrario di alcuni dei loro colleghi che sono ancora oggi molto attivi, avrà vita tormentata, pubblicando solo 3 album ed un paio di raccolte di demo, e annunciando svariati scioglimenti e reunion nel corso degli anni, senza mai ottenere la stessa micidiale efficacia di questo esordio, ma contribuendo ad alimentare un mito underground.

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