“Wildlife“, film sorprendente, maturo, forte e duro

Wildlife Paul DanoWildlife (di Paul Dano, 2018)
Non può essere solo colpa delle serie tv o dei supereroi. Il fatto che buona parte del miglior cinema della stagione non esca più al cinema (in pratica segue percorsi simili alla cinematografia porno negli anni Novanta: direttamente nelle case degli italiani) deve avere radici più profonde e deve avviare una profonda riflessione sulla crisi culturale in cui versa il nostro paese.

Se da un lato tutto questo succede da almeno una decina d’anni, dall’altro negli ultimi anni grazie ai servizi streaming, che hanno raccolto la sfida e hanno messo a disposizione i film indipendenti che non trovano una distribuzione in sala, riusciamo a ovviare a questo disagio.
Ma siamo in pochi a cercare questo tipo di cinema. Infatti tranne gli appassionati nessuno sa chi sia Paul Dano, attore simbolo del cinema indipendente a stelle e strisce (Little Miss Sunshine), già icona assoluta e protagonista della scena cinematografica mondiale, tanto che il buon Paolo Sorrentino lo ha voluto nel cast del suo Youth.

Wildlife segna il suo debutto alla regia ed è un film sorprendente, maturo, forte, duro e molto bello e narra la storia di una famiglia americana che nel 1960 attraversa enormi difficoltà a partire da un padre la cui crisi lo porta lontano da una famiglia composta da una moglie alle prese con la sua solitudine e da un figlio adolescente che prenderà le redini della vicenda. Il trio d’attori è perfetto, nei coniugi Jake Gyllenhall e Carey Mulligan e dal giovane Ed Oxenbould, a cui è affidata la voce narrante e la condivisione dello sguardo di chi racconta.

Ma se la distribuzione nicchia, l’Italia dei Festival non resta indietro, perché il film dopo aver ricevuto riconoscimenti sia a Cannes che al Sundance, ha vinto l’edizione dello scorso anno del Torino Film Festival.
La mano dell’esordiente regista è sicura e il suo sguardo delicatamente distaccato, senza puntare il dito sulle debolezze dei suoi protagonisti ed esaltando, complice la scrittura del film a cui ha collaborato la moglie Zoe Kazan, la profondità della figura femminile della madre.

Infine Wildlife non è solo un film intimista, ma un profondo sguardo che parte da una famiglia fino ad allargare il suo obiettivo sulla società del tempo, tenendo sullo sfondo un Montana caratterizzato dai tanti incendi. Sguardo a 360 gradi, dialoghi convincenti completano un quadro di un film da vedere, tra i migliori dello scorso anno che è finalmente giunto nei nostri tecnologici televisori attraverso la piattaforma streaming Chili che noleggia o vende i suoi film singolarmente senza alcun abbonamento.

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