24: la rivoluzione televisiva
targata Jack Bauer

Come la scorsa estate, con la scarsità di nuove pellicole in circolazione, il nostro recensore cambia target e la rubrica diventa temporaneamente “Serial&Dintorni”. Buona lettura!

24 è sicuramente, assieme a Lost (esclusa la pessima stagione finale), il serial che ha rivoluzionato la televisione e il modo di vedere questi programmi. Creato nel 2001 e conclusosi nel 2010 dopo ben 8 stagioni (troppe), il serial è ambientato a Los Angeles e vede come protagonista l’agente CTU (anti terrorismo) Jack Bauer alle prese con varie forme di minacce alla sicurezza mondiale (una a stagione).

Ma cosa ha reso 24 un vero fenomeno televisivo e cinematografico? Ogni stagione è ambientata in un solo giorno, in 24 puntate da un’ora ciascuno, tutte in tempo reale, con una scansione dei minuti nervosa e incalzante, spesso sottolineata dal primo piano di un orologio digitale, espediente usato per accelerare di qualche minuto la giornata e inserire gli spot pubblicitari. Le serie, o stagioni, quindi vengono chiamate “giorni” in virtù di questa tecnica narrativa. Inoltre, essendo l’azione diffusa in più luoghi, si fa spesso uso dello split screen, tecnica cinematografica che divide lo schermo in 2 (o 4) riquadri dove possono vedersi contemporaneamente più campi d’azione, visto che in una giornata di cose ne succedono fin troppe. Jack Bauer è splendidamente interpretato da Kiefer Sutherland, che alle porte del nuovo millennio non stava vivendo un grande periodo della carriera. Il successo della serie lo ha portato sulla cresta dell’onda come mai era riuscito, anche se ormai l’attore è per tutti l’agente Bauer. Agente dai metodi discutibili a parte, nell’arco delle stagioni personaggi e cast cambiano continuamente in modo tale da rendere ogni giorno un macro episodio narrativo a sé stante, anche se i riferimenti a personaggi precedenti non cambiano. Il primo giorno di 24 narra di un attentato terroristico ai danni del primo candidato nero alla Casa Bianca (in largo anticipo coi tempi), che non si sa né quando né dove accadrà. Intanto la figlia di Jack Bauer sparisce misteriosamente. L’agente presto scoprirà un legame tra le due minacce. Questa prima stagione, come accade in molte serie, è la migliore, anche se alcune stagioni successive (soprattutto 4 e 5) non demeritano e hanno contribuito ad allungare la vita della serie. L’azione è trascinante, quasi travolgente, i colpi di scena sono disorientanti, il ritmo e la regia del serial sono a livelli massimi: ricordiamoci che nel 2001 non c’era nulla di questo genere nelle televisioni (Lost è del 2004). La morale del telefilm è alquanto discutibile: Bauer lavora di testa propria, non seguendo le regole, e finisce ovviamente per avere ragione; lo sfondo politico è alquanto reazionario, presentando un candidato nero alla presidenza poco graffiante e decisionista, gli arabi visti come terroristi e altri piccoli particolari in quello che comunque è un punto di vista della polizia. Anzi, la cura per i dettagli dell’unità anti terrorismo fanno sì che lo spettatore si appassioni e interessi per questo particolare settore, che in questi dieci anni è stato, diciamo, protagonista delle nostre vite (e anche qui, decisamente in anticipo coi tempi). Pluripremiato, omaggiato e amato in tutto il mondo, 24 è stato cancellato alla fine dell’ultima serie per… vecchiaia. Le ultime, zoppicanti, stagioni non hanno rovinato la fama di un telefilm in cui l’importante è divertirsi e… che Jack Bauer salvi il mondo!

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