“Arancia Meccanica”: il più grande film del più grande regista di sempre

Arancia Meccanica Kubrik PosterArancia Meccanica (di Stanley Kubrick, 1971)

Il più grande film del più grande regista di sempre compie cinquant’anni e ritorna nelle sale. E la recensione potrebbe pure finire qui, perché trattasi di un evento epocale per tutti i maggiorenni d’Italia, sia per riguardarlo sul grande schermo, sia per scoprirne la potenza e la magia.

Ma le righe vanno riempite e fingiamo di non sapere che il film racconta le “avventure di un giovane i cui principali interessi sono lo stupro, l’ultra violenza e Beethoven” e che questo giovane viene successivamente arrestato e usato in un nuovo programma governativo atto ad annullargli ogni istinto violento.

Tratto da un romanzo del 1962 di Anthony Burgess, il film ha avuto alcune disavventure distributive dovute semplicemente al fatto che era talmente avanti per quegli anni che il pubblico nel migliore dei casi non lo capiva, e nel peggiore ne traeva ispirazione per commettere atti violenti a esso ispirati.
Kubrick ottenne presto il ritiro dalle sale, rendendolo un raro oggetto di culto per anni, immune anche a ogni possibile passaggio televisivo; tornò in sala nel 1997, poi con la morte del regista avvenuta nel 1999 le maglie si sarebbero dovute allargare, ma è solo nel 2007, oltre 35 anni dopo la sua uscita, che un’emittente ebbe il coraggio di trasmetterlo.
Il film non ha ricevuto alcun premio principale, se non alcune candidature all’Oscar e al Golden Globe (film, sceneggiatura, regia), mentre qualche menzione la prese anche il suo attore protagonista. L’allora giovane (27 anni) attore inglese Malcolm McDowell ai tempi non era ancora noto al grande pubblico, fu notato da Kubrick nel film di culto Se… (da recuperare) dove mostrava già chiari segni dello straordinario carisma che ha poi manifestato in maniera estremamente intensa in Arancia meccanica.

Le musiche sono un mix tra pezzi originali e brani di classica riarrangiati tutti in un unico stile elettronico fondato sull’uso del sintetizzatore Moog, assolutamente avanguardistico per l’epoca e tale da “empatizzarsi” perfettamente con le straordinarie immagini del film.
Walter Carlos, l’autore delle musiche nel 1971, ha continuato a scrivere colonne sonore per Kubrick e se per Shining (1980) tro- verete il nome cambiato in Wendy, sappiate che l’artista era all’avanguardia non solo nella composizione delle musiche.

Il film, divenuto immediatamente cult e maledetto, ha influenzato la nostra cultura cinematografica, musicale, sportiva e altro, visto che viene omaggiato in film successivi come Funny Games, in molti videoclip (Blur, White Stripes), nei nomi delle tifoserie di calcio e delle stesse squadre nazionali. Per quei pochi che non lo sapessero, Arancia Meccanica è una profonda riflessione sulla libertà indi- viduale, sulla violenza in generale e costituisce un’aspra critica a governi e istituzioni…
Detta qui in maniera semplice proprio per lasciare al film la parola definitiva, Arancia Meccanica è il concetto antitetico di libero arbitrio. Andate a cercarlo al cinema.

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