Aspettando il Sopravvissuto, due piccoli gioielli da recuperare

Questa settimana si dovrebbe parlare del Sopravvissuto – The Martian, secondo film più visto per spettatori dietro solo allo schiacciasassi (e sonnellini) Inside Out. Ma non potendo giudicare un film senza prima vederlo, qui si può solo scriverne una presentazione. Il regista è Ridley Scott, un mito nel bene e nel male. Nel bene quando si parla di Alien, I duellanti, Blade Runner e Thelma & Louise. Nel male per quasi tutto il resto, contando che l’ultimo film molto bello ha 24 anni. Certo, Il gladiatore non è da buttare e alcuni altri film sono accettabili (Google, please), oltre al fatto che Prometheus di un paio d’anni fa, che voleva essere un prequel di Alien, aveva qualcosa di buono. Bisogna aver fiducia in Scott, speranze in Matt Damon (è la terza volta che è da salvare, dopo Ryan e Interstellar), e molta pazienza, visto che il film dura 2 ore e 10 minuti. Resterà in sala ancora qualche settimana, per gli appassionati di fantascienza è un film da vedere.
Sunshine (di Danny Boyle, 2007)
A proposito di fantascienza, per non lasciare il lettore a secco di recensioni, spendo volentieri qualche riga su un piccolo grande film che quando uscì passò quasi inosservato. Sunshine parla di una spedizione non su Marte, bensì sul Sole, che si stava spegnendo. La missione rappresenta un secondo tentativo dopo che la nave precedente ha fatto perdere le proprie tracce. Boyle è un regista bravo ed eclettico, che passa dagli eroinomani di Trainspotting agli zombie di 28 giorni dopo, passando per l’Oscar di The Millionaire e il James Franco di 127 ore. Forte dei suoi primi successi, il regista prova, riuscendovi, a cimentarsi nella fantascienza realizzando una sorta di thriller che omaggia i grandi classici del genere, soprattutto 2001 e Solaris. Molto bello e suggestivo l’impianto scenico e perfettamente curata la narrazione; ciò che lascia leggermente perplessi è l’espediente narrativo legato alla missione precedente che da un lato serve a dare un po’ di movimento a un film altrimenti troppo lineare e statico, ma che dall’altro banalizza la trama stessa. Bene il cast, bene la durata di un’ora e tre quarti, nell’attesa della nuova missione su Marte, Sunshine è un piccolo classico da riscoprire.
Time Lapse (di Bradley King, 2014)
La bomba della settimana è un film inedito, manco a dirlo. E pure di fantascienza, anche se incentrato soltanto sui paradossi temporali, come Predestination, uscito e recensito a ridosso dell’estate. Tre ragazzi scoprono che il defunto vicino ha inventato una macchina del tempo puntata sulla loro finestra che alle 8 in punto di sera scatta una foto del loro appartamento ambientata però alle 8 del giorno dopo. I tre decidono sia di rispettare lo scatto suggeritore, ricreando le situazioni, sia di trarne ovvi vantaggi economici. L’opera prima del talentuoso King è in realtà una commedia nera che del paradosso temporale ha solo l’impianto scenico; ben presto la vicenda si trasforma in un accumularsi di tensioni tra i personaggi dalle conseguenze impensabili. Un film appassionante ed estremamente teso, imprevedibile ed appassionante, grazie a un giovane team di attori e autori, la cui perfetta intesa traspare ed è la chiave del successo del film, che ovviamente non ha una distribuzione italiana (sottotitoli in rete). Unico neo, Time Lapse manca un po’ di originalità: se i paradossi temporali sono abusati, la vicenda ricorda  tanto Piccoli omicidi tra amici, il primo film dell’appena citato Danny Boyle, e il paradosso qui si chiude.

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