Carcere finto o vero non importa: “Il profeta” e “The experiment” sono ottimi

Il profeta
di Jacques Audiard
Carcere vero. Il diciannovenne Malik finisce in carcere, deve scontare sei anni, non sa leggere, non sa scrivere ed è arabo. La sua fragilità è talmente evidente che è preso subito di mira dall’anziano boss indipendentista corso che gli offre protezione in cambio di una pericolosa, difficile e macabra “missione”. Il film racconta la formazione e l’ascesa di un giovane che da vittima designata, si avvia a essere considerato un vero e proprio “profeta” dai suoi compagni di carcere. Un film che incentra sul protagonista la sua narrazione, ma che in ogni minuto non manca di massacrare il sistema carcerario francese, non così differente dal nostro. La regia è asciutta, nervosa, caratterizzata da molti primi piani e camera a mano; la colonna sonora a volte è assente a volte è straordinaria (Bob Dylan, Sigur Ros); il ritmo è ben sostenuto per tutti i lunghi 150 minuti di film. Verso la fine il regista si dilunga un po’, quando invece la dinamica della narrazione è nota a tutti, ma il finale è, paradossalmente, non convenzionale. Un film potente e avvincente, con qualche difetto: il più evidente è la presenza di scene oniriche, inflazionate nel film e nella cinematografia d’oggigiorno, e inutili (poi i fantasmi sono utili quando saltano addosso a qualcuno, se no sembra sempre di essere dentro il Natale di Dickens!). Inoltre il doppiaggio non aiuta a rendere le diverse etnie presenti nel film. Ma nel complesso si assiste a un film bello, duro, violento e avvincente, uno dei migliori del periodo.
Voto 7,5      

The Experiment
di Oliver Hirschbiegel
Carcere finto. Rispondendo ad un annuncio su un giornale, alcune persone sono reclutate per un originale esperimento che li vedrà rinchiusi in un carcere isolato dal mondo, e divisi in carcerieri e carcerati, per quindici giorni. Unica regola, non è possibile abbandonare il carcere per nessun motivo durante il periodo dell’esperimento. Esperimento o reality show? Un “guardie e ladri” moderno, ispirato a un fatto vero avvenuto a inizio degli anni ’70 in un’università della California. Il film rispecchia i fatti realmente accaduti. Un normale esperimento e un film a tesi: quanto un uomo può diventare prigioniero del proprio ruolo? Thriller avvincente, teso, crudo e violento, The Experiment è un film che non lascerà lo spettatore indifferente, non solo perchè basato su fatti veri ma anche perchè mostra una natura umana pericolosa e tutt’altro che lontana dalla realtà.
Il film è ben costruito, a volte un po’ “programmato” nei suoi momenti topici e un po’ ansioso di mostrare scene a effetto; detto questo si tratta di una pellicola originale, da vedere e magari diffondere. Lo scorso anno è uscito un film, sempre tedesco, molto simile nella tematica, con l’ambientazione differente: L’onda è ambientato a scuola, The Experiment in carcere. Entrambi da vedere, entrambi reperibili in dvd.
Voto 7

Filmografia carceraria: La grande fuga (John Sturges, 1963), Papillon (Franklin Schaffner, 1973), Brubaker (Stuart Rosemberg, 1980), Le ali della libertà (Frank Darabont, 1994), Dead Man Walking (Tim Robbins, 1995).

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