Che film vedere in maggio? Per i nuovi fan del Leicester…

Maggio 2016: cosa vedere? Risposta difficilissima. Sono tornati in sala i vincitori dell’ultimo David di Donatello, come Lo chiamavano Jeeg Robot e Perfetti sconosciuti, anche se le menti più ciniche avrebbero goduto maggiormente nel non vederli riproposti come punizione per coloro che li hanno ignorati. Sempre dalla nostra Italia, si nota con piacere una performance originale di Stefano Accorsi in Veloce come il vento nella parte del pilota realmente esistito e chiamato diversamente, Carlo Capone (l’attore non è nuovo a personaggi reali, come in Ormai è fatta): il film è spettacolare e ben diretto da un Matteo Rovere in crescita artistica, e se piacciono le corse è il vostro titolo. L’accoppiata artistica Andò-Servillo torna, dopo Viva la libertà, con Le confessioni, che ricorda l’Elio Petri più politico e che cerca di rinvigorire un genere piuttosto in disuso e che difficilmente questo film potrebbe riportare alla luce. Sul fronte straniero c’è il nuovo Gus Van Sant, regista che non mi dice nulla da una ventina d’anni e non vedo perché un film metafisico come La foresta dei sogni debba farmi cambiare idea. Ci sono due commedie, il francese Benvenuti ma non troppo e lo  spagnolo Truman, che parlano di vite di appartamenti e vite da cani, raccontate al cinema tante di quelle volte da farmi passare una qualsiasi voglia di visione. Sul fronte favole e supereroi siamo invece in salute, perché ci troviamo una versione nuova di zecca de Il libro della giungla e un’altra di Captain America, titoli invitanti se solo nutrissi il minimo interesse per almeno uno dei due. Il primo è un vero remake, animato e targato Disney, infarcito fino all’eccesso di computer grafica, mentre il secondo è a tutti gli effetti una parte di una saga che solo gli amanti del fumetto possono riuscire a seguire, perché ormai esce un supereroe al mese, quasi come in edicola. Al terzo gradino della categoria fantasy troviamo un altro Robinson Crusoe, anche qui digitale più che mai, a scapito dell’originalità. È tempo anche di kolossal, come Stonewall che racconta la nascita del movimento di liberazione gay, con la specifica che il film è diretto dal tedesco Roland Emmerich, che con i suoi Independence Day o Godzilla non pare proprio il regista più adatto a raccontare una simile storia.
Concludiamo con qualche film realmente interessante: Al di là delle montagne è il nuovo film di Jia Zhangke, in assoluto uno dei più grandi registi asiatici, una pellicola commovente e anche piuttosto lunga, nel rispetto della tradizione cinese; Il traditore tipo è invece un thriller politico tratto da Le Carrè, con Ewan MacGregor, che esce senza alcun proclamo o pubblicità, e questo può far preoccupare; Microbo & Gasolina è l’ultimo film di Michel Gondry, che in un passato ormai remoto ha realizzato due chicche come Se mi lasci ti cancello e L’arte del sogno, e che torna alla ricerca di gioia e leggerezza con una storia di adolescenti. Forse il più allettante della lista. E un consiglio (già dato un paio d’anni fa) anche a chi si è appassionato alla favola calcistica del Leicester: un’impresa simile, nel 1979, l’ha compiuta un’altra squadra, un altro allenatore, che in un periodo meno proibitivo sono addirittura andati a vincere la Coppa Campioni (due). Che sia d’augurio a Ranieri, che sia un consiglio per voi: il film è Il maledetto United e racconta di Mister Brian Clough nel peggior periodo della sua favolosa carriera.

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