Cobain, consigliato solo ai fan dei Nirvana (e dei video con bebé)

Cobain: Montage of Heck (di Brett Morgen, 2015)
I lettori di R&D sono grandi appassionati di musica, ma le regole basilari del giornalismo impongono di spiegare sempre di cosa si tratti. Kurt Cobain (1967-2004) è stato il co-fondatore e leader dei Nirvana, band simbolo del grunge e della rinascita del rock negli anni novanta. Banalità per banalità, aggiungiamone un’altra: Cobain è un’icona, e come tutti i leader musicali morti prematuramente, anche un mito. Come si pone il lungo (135 minuti) lavoro di Brett Morgen? Il regista affida la maggior parte della narrazione a immagini, ai tanti video e agli appunti che lo stesso Cobain fin dall’infanzia ha raccolto nei suoi quaderni. Inoltre recupera molti messaggi audio che “converte” cineatograficamente in maniera affascinante tramite un cartone animato, unico momento dove la narrazione è in prima persona da parte dello stesso protagonista. Si parte dai genitori e si attraversa la sua carriera grazie all’aiuto del co-fondatore Novoselic, mentre il batterista Grohl, nettamente più famoso come “foo fighter” che come Nirvana, ha deciso di non partecipare al progetto. Si finisce, purtroppo e inevitabilmente, col matrimonio, l’influenza e le interviste a Courtney Love e alla nascita della figlia Frances Bean, che del film è produttrice esecutiva, e la cui mano si vede fortemente perché questa parte rasenta livelli di noia paragonabili all’intensità di caldo di questi giorni; un insieme di situazioni che danno però un quadro privato, familiare, a suo modo paterno della figura di questa grande e sofferente rockstar. Ne esce certamente un personaggio vero e realmente a disagio col mondo, sin dall’infanzia, passando per problemi (presunti?) di salute fisica e problemi sicuri di salute psichica, che lo hanno portato pian piano all’autodistruzione. C’è la musica dei Nirvana, ma non è in primo piano, come dice chiaramente il titolo del documentario: il “Montage of Heck” richiama le registrazioni inedite di Cobain, i suoi racconti, le sue sensazioni in salsa Jim Morrison. Lo spettatore è un grande fan dei Nirvana, aveva 20 anni quando uscì Nevermind, è moderatamente contento di aver scoperto l’infanzia e qualche aspetto nuovo dell’artista, si è fatto prendere da entusiasmo, malinconia e nostalgia nel sentire gli anni novanta esplodere con le sue chitarre elettriche e il nostro pogare. Cobain dona certamente le sensazioni giuste al momento giusto, ma tutte le parti intime e familiari, all’inizio e soprattutto alla fine (quelli che nessun marito sotto tortura riguarderebbe), rischiano di rendere l’umore dello spettatore simile a quello del protagonista. Only for fans sia dei Nirvana, che dei video con bebè.
Cinema estivo
Per motivi di spazio, a questo giro facciamo uno One-on-One, il film della settimana rigorosamente uno per ogni Arena. E ci dispiace per gli altri. Ravenna Rocca Brancaleone: Pride, 26 luglio, si ride. Lido di Classe, Arena del Sole: Il ragazzo invisibile, di Salvatores. Non è granchè, ma è un buon compromesso per famiglie al posto dei soliti cartoni spegnicervello. Faenza, Arena Borghesi: Il bell’Antonio, di Mauro Bolognini, del 1960 (lunedì 27). Il classico della settimana. Faenza, Cinema Salesiani: Boyhood (domenica 26). Non lo avete visto e lo volete vedere? Ecco. Russi, Arena Jolly: Il racconto dei racconti, di Garrone. Non lo avete visto e lo volete vedere? Non siete gli unici. Bagnacavallo, Arena Cappuccine: Frances Ha, sabato 25. Non a caso è l’ultimo, in quanto il migliore del lotto: recensito più di un anno fa in questa rubrica, ma googlabile. Correte a vederlo!

NATURASI BILLB SEMI FAVE PISELLI 17 – 26 05 24
RFM 2024 PUNTI DIFFUSIONE AZIENDE BILLB 14 05 – 08 07 24
SAFARI RAVENNA BILLB 13 – 19 05 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24