Da Virzì a Bertolucci: breve guida ai film italiani in sala

Visibili e invisibili, due punti di vista, due approdi diversi. Così dice la rubrica. Quindi, mentre Mr. Hyde è impegnato nel trovare nuove forme di orrore al Nightmare Film Fest (primi film in concorso non entusiasmanti, speriamo nel proseguo), il dottor Jekyll, che non può andare al cinema senza il suo ego, traccia un paio di considerazioni su un tema stranamente molto a lui caro: il cinema italiano. Dopo l’ottimo Reality dell’ottimo Garrone, abbiamo assistito a una pioggia di uscite italiane, un mix di registi dal mito al navigato, affiancati ad altre opere meno conosciute. Questa volta sarete voi a guardarle per prime, e magari anche a commentarle; queste poche righe vogliono essere di richiamo all’attenzione su questi titoli, (pre)giudicati da altri. Uscito già da diverse settimane, Tutti i santi giorni è il nuovo film di Paolo Virzì, autentico Granduca della commedia di ultima generazione. Pregio e difetto del regista, il presentare una confezione collaudata, efficace e un poco ripetitiva. Girato come spesso accade con attori poco noti, il film racconta di una storia d’amore poco convenzionale, tra due giovani colti, talentuosi e ovviamente precari. Storia che ha unito critica e pubblico. Un altro autore collaudatissimo è Silvio Soldini, che pareva aver perso lo smalto della sua commedia più riuscita, Pane e tulipani, anche perchè, con coraggio, ha percorso strade diverse. Il comandante e la cicogna si avvale di attori a lui cari e a noi noti (Battiston, Mastandrea, Gerini, Zingaretti) e con un gradito tocco di surrealismo racconta l’incontro tra vite molto diverse, ritrovando il tatto che lo ha fatto conoscere al grande pubblico. Non sembra male neanche l’opera seconda del giovane Massimiliano Bruno: Viva l’Italia è quanto mai attuale, parla dei politici di oggi e ce ne sarebbe per una fiction di mesi. Il film ha un po’ diviso la critica: a destra e a sinistra si lamentano del populismo grillino (neologismo?), mentre i più distaccati pare si siano divertiti e affezionati ai personaggi del film. Gli attori? Ci sono Papaleo, Bova, Gassman e Placido, ma pare che su tutti si sia imposto il giovane Edoardo Leo. Parla di scuola, invece, il nuovo film di Giuseppe Piccioni, Il rosso e il blu. Sull’argomento, portato purtroppo all’attenzione di tutti dalle stravaganti e orrorifiche (da Nightmare, sì) proposte delll’attuale Ministro, il regista predilige uno sguardo “da dentro”, parlando direttamente di insegnanti, alunni e le loro vite. Un film riuscito, che meriterebbe una visione anche e soprattutto da chi sta ai piani alti della scuola, imparando in fretta un po’ come si faceva coi vecchi Bignami. Per ultimo, il film più atteso, perchè segna il ritorno del grande Bertolucci a quasi dieci anni di distanza da The Dreamers: Io e te è tratto da un romanzo breve del grande e poliedrico Niccolò Ammaniti, e narra lo strano incontro tra due fratellastri, in una cantina. Entrambi fuggono, seppur in modo molto diversa, da una vita che per il momento sta voltando loro le spalle. Il film, ambientato principalmente nel luogo di incontro dei protagonisti, narra di questo incontro che si rivelerà un momento di crescita interiore dei due protagonisti (i debuttanti Jacopo Antinori e Tea Falco) a confronto in uno spazio chiuso che permette quasi paradossalmente di aprir loro le porte del mondo esterno. Da vedere, anche solo per questo connubio tra due grandi artisti di due generazioni ben diverse.

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