Dai film da botteghino a quelli da festival: ecco Venezia

72esima Mostra del Cinema di Venezia…
… vista da Ravenna. E in anticipo. Quindi, con pregiudizio. Non ci sono più le star di una volta, verrebbe da dire, ma neanche i film di un tempo, in una manifestazione che comunque negli anni ha retto più dalla parte dei filmoni da Oscar (Birdman è l’ultimo), che dalle rivelazioni. Quest’anno il protagonista mondano è sicuramente Johnny Depp, ma dato che noi ce ne stiamo qui, diamo più importanza ai film, visto che il cinquantenne divo sarà protagonista di Black Mass, gangster movie e storia vera ambientata negli anni trenta. Altri titoli da botteghino (e forse da Oscar): Everest, il cui titolo dice già tutto, ma il suo regista è l’islandese Baltasar Kormakur, che quindici anni fa debuttò con una commedia deliziosa dal titolo 101 Reykjavik, da recuperare; The Danish Girl di Tom Hopper (Il discorso del Re e soprattutto Il maledetto United) col premio Oscar Eddie Redmayne di La teoria del tutto; Spotlight di Tom McCarthy col ritrovato Michael Keaton, che parla di pedofilia nella Chiesa. Ci sono inoltre giovani autori in cerca di conferme, possibili chicche del festival, come Dito Montiel che presenta Man Down con Gary Oldman, e Drake Doremus scoperto in questa rubrica col magnifico Like Crazy, che porta il dramma futuristico Equals, con Kristen Stewart; mettiamo sul piatto anche Charlie Kaufman, che tanti anni fa ci ha portato dentro la mente di John Malkovich, che ora presenta un cartone in stop motion finanziato dalla rete intitolato Anomalisa; da tenere d’occhio anche Cary Fukunaga, regista della prima stagione di True Detective, che con Beasts of No Nation parla di bambini soldato dell’Africa  occidentale. Dopo il botteghino e le possibili rivelazioni, parliamo di “usato sicuro”, autori noti forse più ai festival che alle masse, che difficilmente potranno cambiare questo status negli anni, ma che si spera abbiano ancora cartucce in canna. Atom Egoyan sulla carta sembra in pole position, con Remember, film che parla di un regolamento di conti col passato, un passato a tinte naziste; gli altri habitué del festival sono Amos Gitai (film sull’assassinio del leader israeliano Rabin), Jerzy Skolimowski, Aleksandr Sokurov e un Martin Scorsese in veste leggermente insolita, visto che The Audition (coi fedelissimi Di Caprio e De Niro) è un cortometraggio. Quattro titoli in concorso per l’Italia, con speranza di qualità. Sangue del mio sangue è l’ultimo film di Marco Bellocchio,  sospeso in due epoche diverse e interpretato da fedelissimi del regista, quali Herlitzka, Timi e Rohrwacher. A Bigger Splash di Luca Guadagnino è una libera interpretazione di un film francese intitolato La piscina, con Alain Delon, ha Tilda Swinton, Ralph Fiennes e la sfumata di grigio Dakota Johnson: si annuncia morbosità à gogo. L’attesa è il film di esordio di Piero Messina, già assistente di Paolo Sorrentino, ha Juliette Binoche come protagonista, c’è tensione anche qui, forse anche un po’ di morbosità, e si spera anche un po’ di originalità. Per amor vostro segna il ritorno dietro la macchina da presa dello sconosciuto ai più Giuseppe Gaudino, prodotto da Scamarcio e Golino, interpretato da quest’ultima, e gira tutto attorno a lei, sappiatelo. Fuori concorso, e spesso più interessanti, si collocano il film postumo di Claudio Caligari, il nuovo di Franco Maresco (senza Ciprì) e quelli di Pannone e Caviglia (a Wikipedia capire chi siano) e un interessante documentario sulla malavita degli ultimi anni firmata dal veterano Renato De Maria.

NATURASI BILLB SEMI FAVE PISELLI 17 – 26 05 24
SAFARI RAVENNA BILLB 13 – 19 05 24
RFM 2024 PUNTI DIFFUSIONE AZIENDE BILLB 14 05 – 08 07 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24