Dai migliori film sulla Grande Guerra alle uscite di novembre, tra rock e zombie

Zen Sul Ghiaccio Sottile

“Zen – Sul ghiaccio sottile” della regista esordiente Margherita Ferri

Premessa: bentornati all’aleatoria rubrica pregiudiziale, che altro non vuol essere che una guida alle visioni cinematografiche (e non) del mese in corso. Trattasi di film che destano in qualche modo la mia attenzione, ma da qui a dire che li guarderò il passo non è così scontato.

Intanto nei giorni scorsi si è celebrato il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, detta anche Grande Guerra, che ha lasciato un’eredità cinematografica non da ridere a livello qualitativo. In principio c’era e ci sarà sempre Stanley Kubrick, che donò uno dei suoi capolavori, Orizzonti di gloria (1957), alla cinematografia bellica. Poi senza parlar troppo di trame, vi propongo alcuni titoli essenziali sul primo conflitto mondiale: gli italiani La grande guerra (Monicelli, 1959) e Uomini contro (Rosi, 1970), l’allora indipendente Mel Gibson nel bellissimo Gli anni spezzati (Weir, 1981), il classicissimo La grande illusione (Renoir, 1937) e il durissimo e invisibile E Johnny prese il fucile (Trumbo, 1971). Questa la mia sestina, non che non ce ne siano altri di grande livello, figuriamoci.

Tornando al ridente mese di novembre, non bisogna perdersi il cult movie generational horror (forse) trash Zombie contro Zombie, commedia giapponese cinefila sugli zombi che sta spopolando nei paesi dov’è uscito: se siete capaci di mangiarvi il sushi, potete anche provare i cadaveri animati del sol levante.
Il film è uscito, a voi la ricerca del cinema che lo programmerà, magari insieme con il nuovo film di Paolo Virzì, Notti magiche, ambientato proprio in quelle serate in realtà amarissime dei mondiali di calcio del 1990, ma che vedono al centro un misterioso omicidio.
Sempre in uscita c’è l’ultimo film di Gipi, noto anche col vero nome di Gianni Pacinotti, Il ragazzo più felice del mondo, storia stravagante e vera che parla dello stesso autore e fumettista che si mette alla ricerca di un giovane ammiratore.
Sembra interessante anche Senza lasciare traccia, film dell’indipendente Debra Granik (Un gelido inverno) che parla di padre e figlia che vivono nel bosco come eremiti ma che ovviamente vengono scoperti.
Merita fiducia anche Zen – Sul ghiaccio sottile, l’opera prima di una giovane indipendente imolese chiamata Margherita Ferri che con coraggio affronta in un sol colpo bullismo, omosessualità e… hockey.
A partire dal 15 novembre vedremo un film rock sovietico che narra la storia del rocker Viktor Coj e della sua band, i Kino, la principale formazione rock degli anni ottanta russi. Tra Lou Reed e post punk, passando da Bowie e Iggy Pop, una biografia di un personaggio da noi poco conosciuto ma che ha segnato le vite musicali di molti giovani. Rigorosamente in bianco e nero, come Control sui Joy Division, il suo titolo è Summer.
Il 22 esce Upgrade, l’ho già visto ed è interessante, quindi spero lo guardiate così ci confrontiamo un po’.
Lo stesso giorno esce Morto tra una settimana, commedia nera passata alla Festa del Cinema di Roma e che tanto ha divertito il suo pubblico evidentemente appassionato di british humor.
Concludiamo (sempre il 22) con l’uscita di un film illegale, visto che l’iraniano Jafar Panahi non può realizzarne nel suo paese: il regista s’improvvisa autista e conduce una famosa attrice alla ricerca di una giovane ragazza che le ha chiesto aiuto.
Buon cinema!

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