Inizia il ballo delle arene, con la proposta davvero interessante dei cinema all’aperto di Ravenna e dintorni. Dopo gli inizi col botto è già tempo di cinema fortemente impegnato con Oltre la notte di Fatih Akin (il regista del cult assoluto Soul Kitchen) in programmazione martedì 19 alla Rocca di Ravenna e giovedì 14 al Parco delle Cappuccine di Bagnacavallo, con quest’ultimo che ospita nei giorni successivi il nuovo Woody Allen, La ruota delle meraviglie (15 e 16) molto ben accolto dalla critica, e soprattutto Ammore e malavita (17 e 18) che vedrà la presenza in sala il 18 dei fratelli Manetti, registi del film che ha dominato l’edizione 2018 dei David di Donatello con 5 premi. Commedia musicale ambientata a Napoli e nei suoi quartieri più discussi, il film racconta proprio le gesta di un camorrista che decide di cambiare vita. La settimana di Bagnacavallo si conclude col titolo sportivo Borg McEnroe che narra della vita dei due tennisti focalizzata nel torneo di Wimbledon del 1980.

Alla Rocca di Ravenna il titolo più interessante è senza dubbio L’insulto (venerdì 15), che narra di scontri tra un palestinese e un cristiano integralista, che dalla sfera privata ricadrà a livello pubblico. Per il resto, settimana piacevolmente tutta italiana alla Rocca con l’ultimo Muccino, A casa tutti bene, che dopo l’incoraggiante L’estate addosso, torna con una commedia all’italiana nello stile che lo ha imposto al grande pubblico. Per chi se lo è perso, il 17 e 18 è la volta di Loro 1 di Sorrentino (il 2 solo agli inizi di luglio), e il 20 entra in scena Il premio, di e con Alessandro Gassman che ha forti tinte autobiografiche. Più familiare e commerciale l’Arena del Sole di Lido di Classe che mostra una quasi prima visione con il biografico spin off da Guerre stellari, Solo (16 e 17). Parte anche il mitico Cinemadivino, che il 21 si presenterà a Casa Spadoni a Faenza per il film di debutto, l’interessante ed enigmatico Lovers, di Matteo Vicino, film che ha avuto più successo all’estero che in patria. Regista e produttore saranno in sala. E poi…

2010 L’anno del contatto (di Peter Hyams, 1984)
… folgorato sulla via di Damasco per l’ennesima volta da 2001: Odissea nello spazio, ho voluto continuare a vivere la bellissima storia di Dave Bowman e del Monolito che Kubrick ha meravigliosamente messo in scena per primo. 2001 è un capolavoro in cui la trama gioca un ruolo non principale, pur essendo affascinante, ben raccontata e in qualche modo compiuta anche se enigmatica. Lo scrittore Arthur C. Clarke che ha scritto il film con Kubrick, ha prodotto anche un nuovo libro, sequel del film, che funge da classico “spiegone” del film precedente, arricchendo la trama di nuovi particolari e completando la storia in maniera non conflittuale con il suo illustre predecessore. Fugata ogni possibilità di improbabile paragone, il sequel firmato da Hyams è più che discreto, anche se assolutamente più invecchiato e meno attuale di 2001, nonostante sia stato girato 16 anni più tardi. Affettuosamente e involontariamente comico, al giorno d’oggi, con al centro della trama la Guerra Fredda che allora dominava il clima mondiale mentre adesso si è geneticamente mutata: l’effetto è quello che il futuro non sembra tale, anche a causa di scenografia ed effetti piuttosto datati. A favore del film c’è il tentativo di ricreare l’atmosfera originale a scapito dell’azione e per quei tempi si rivelò una scelta originale e coraggiosa. La storia è stata trattata con i guanti e per tutti gli appassionati della trama e del suo sviluppo, gli elementi di interesse non mancano, dalla spiegazione del guasto di Hal, al destino di Bowman e dei mondi. Un film datato e da vedere esclusivamente come appendice del capolavoro di Kubrick, per rendere omaggio a una storia, che a distanza di 50 anni, e nonostante si sia compiuta, ha ancora un fascino assoluto.

P.s.: su Sky è uscito Moonwolkers, che è uno dei film più divertenti dell’anno e che non è uscito al cinema. A proposito di Kubrick, rimediate…