Due commedie, una da vedere, l’altra a cui dare solo un’occhiata

Come ti spaccio la famiglia (Rawson Marshall Thurber, 2012)
Questo film ha già vinto un premio ancor prima di cominciare, quello di titolo italiano più stupido del nuovo millennio. La commedia si chiama We’re The Millers, e cioè “noi siamo i Miller”, storia di una finta famiglia che viene messa insieme dal protagonista per una massiccia e delicata operazione di contrabbando di droga, al fine di passare inosservati il confine col Messico con un camper. Capirete che il gioco di parole dello “spacciare la famiglia” descrive adeguatamente la trama, ma anziché come orrido titolo, poteva essere usato come frase di lancio o slogan. O anche niente. Ma mentre il titolo fa schifo, il film è piuttosto divertente. La bella faccia di Jennifer Aniston trae in inganno e fa pensare all’ennesima commedia romantica, mentre il film è un irriverente e demenziale omaggio alle parodie delle commedie familiari americane degli anni ’80: il riferimento va infatti al mitico film National Lampoon Vacation, un cult negli Stati Uniti e semisconosciuto da noi. La demenzialità raffinata del film, che lo discosta decisamente dalle varie Notti da leoni (il cui co-protagonista Ed Hems, qui svolge un ruolo eccezionale), fa sì che alla grande risata venga  alternata una citazione o una battuta più sarcastica che fracassona. Il film ha il difetto di virare a un certo punto verso la commedia più tradizionale (colpa della Aniston?) e perde verso la fine il mordente mostrato lungo la strada. Ciò non toglie che ci si diverte parecchio e si torna ad assistere, dopo anni, alla parodia della famiglia media americana, qui mostrata in tutte le sue diverse sfumature, grazie al cast completato dal bravissimo Jason Sudeikis e dalla nipotina di Julia, la giovane Emma Roberts. A dispetto delle apparenze, quindi, Come ti… ehm.. We’re The Millers è un film da vedere.

Cercasi amore per la fine del mondo (Lorene Scafaria, 2012)
Ancora film sulla fine del mondo, ancora una commedia, ancora una volta il disastro come sfondo per storie di persone e solitudini. Saputo all’inizio che l’asteroide Matilda in tre settimane colpirà la terra, distruggendo ogni forma di vita, il film parla dell’incontro tra Dodge e la vicina di casa Penny. Lui, assicuratore appena lasciato dalla moglie, vuole andare in cerca del suo amore di quando era giovane; lei vuole raggiungere con un aereo la Gran Bretagna e salutare la sua famiglia. Commedia piuttosto malinconica, a tratti divertente, Cercasi amore è una sorta di “on the road” a sfondo catastrofico che concentra tutta la sua attenzione sui personaggi. Gli attori lo aiutano: se Keira Knightley per una volta non tende a strafare quello che non sa fare, è Steve Carrell il vero motore della storia, col suo volto espressivo e malinconico, che buca lo schermo e conquista spettatori e spettatrici. Alcune scene sono davvero molto carine, dal locale “friendly” per forza, al cane Sorry abbandonato e che sa fare solo il cane. Non aspettiamoci però un gran film: la commedia in se è debolina e la storia non riserva particolari sorprese, una delle quali è svelata dal (guarda un po’) sciagurato titolo italiano, che è quasi identico all’originale ma che cambia “amico” in “amore”. Uscito completamente in sordina nelle sale italiane, il film merita comunque un’occhiata.

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