Due film italiani da cercare, scoprire e vedere

LA CITTA` IDEALE, di Luigi Lo Cascio (2012 )
Pur essendo consci che il cinema italiano non stia attraversando un grande periodo di creatività, dobbiamo però arrabbiarci quando uno dei nostri più bravi attori che si cimenta per la prima volta dietro la macchina da presa, venga fondamentalmente ignorato da media e critica, in favore della solita fesseria che cerca di fare ridere o dell’ultima moda post-adolescenziale. Il motivo potrebbe essere che, presentato a settembre in una sezione collaterale nell’ultimo festival di Venezia, il film diretto e interpretato da Lo Cascio si è rivelato piuttosto profetico, visto che, ambientato a Siena, la definisce “la città dei reati”, anche se in questo caso le banche non c’entrano. La storia di Michele Grassadonia, maniaco dell’ecologia che da Palermo si è trasferito nella “città ideale” Siena, subisce un imprevisto. Una sera piovosa, dopo un misterioso tamponamento, Michele rinviene un corpo. Dopo aver chiamato la polizia, e causa l’ammaccatura rimediata poco prima, il protagonista diviene vittima di una vicenda paradossale da cui faticherà a uscirne, a causa della sua condotta morale sempre retta e caratterizzata dalla ricerca della verità. Il modello è chiaro fin dall’inizio e palese nel finale: Leonardo Sciascia, passando anche per quei Cento Passi che lo stesso Lo Cascio ha percorso. Un bel film, che compensa una parte centrale leggermente fiacca con un finale bellissimo, degno del grande scrittore siciliano preso a modello, e con un Luigi Maria Burruano straordinario interprete della poderosa scena conclusiva. Un film di famiglia, va detto. La madre di Michele è la vera madre di Lo Cascio, mentre Burruano è lo zio. Purtroppo la storia ha superato la realtà, e i simbolismi usati dal regista sulla città senese sono stati rafforzati e contemporaneamente rimescolati dal quotidiano. Un film da cercare, scoprire, vedere.

TUTTO PARLA DI TE, di Alina Marazzi (2012)
A volte sono talmente invisibili che non li ha visti nessuno, compreso chi vi scrive. Il fatto è che leggere il nome di Alina Marazzi tra le uscite della settimana, lascia curiosi e sempre un po’ amareggiati, in quanto è una delle registe più brave e meno conosciute d’Italia. Proviamo a scoprirla, magari andando indietro con la memoria, e ricordare in una delle trasmissioni notturne di Rai3 un documentario-omaggio alla propria madre scomparsa, un affascinante e commovente ritratto girato benissimo, bilanciando perfettamente racconto, immagini e musica. Un’ora sola ti vorrei, e magari stavate cambiando canale ma siete rimasti lì e vi siete commossi nel ricordo di questa madre mai conosciuta. Dopo un film così intimo, la Marazzi cambia registro (non stilistico, sempre di documentario si tratta) con Vogliamo anche le rose, in cui si parla della storia delle donne e dei loro diritti tra gli anni sessanta e settanta. Il tema della madre torna in questo Tutto parla di te, dove la regista si allontana dal documentario, pur mantenendo in pieno il suo stile, molto lontano dalla narrazione tradizionale, alternando le immagini di finzione a filmini e interviste reali. Esattamente come nell’alternanza tra immagini vere e finte, nel cast alla grande Charlotte Rampling si affianca la giovane e semi-esordiente Elena Radonicich. Un altro film da cercare, scoprire, vedere.

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