Due gioielli di animazione: Porco Rosso, finalmente al cinema, e Mary e Max

Porco Rosso, di Hayao Miyazaki
Come annunciato nelle puntate precedenti, esce nei cinema con “solo” 18 anni di ritardo il film di Miyazaki più amato dalla critica internazionale. Uno dei pochi film che ha ricevuto la “promozione” da invisibile a visibile. Anche se da molti anni in rete circolavano i sottotitoli italiani, resta un grande piacere annunciarne l’uscita sul grande schermo, unico e vero luogo dove apprezzare il film al cento per cento. Per quanto riguarda il clamoroso ritardo, i distributori italiani vanno compresi: non è certo facile proporre al nostro pubblico l’unico cartone animato che il maestro dell’animazione giapponese ha ambientato in… Italia!  Il protagonista del film, come si intuisce già dal titolo originale, è un pilota di aerei al quale una maledizione ha dato le sembianze di un maiale, la storia si colloca a cavallo delle due guerre mondiali. Per una volta, Miyazaki mette da parte le tematiche ambientali, per realizzare il suo film più smaccatamente politico: Marco Pagot è un eroe anarchico e fieramente antifascista, il cui “spettro” terrorizza i pirati del mare Adriatico che lo sfideranno con l’aiuto di un pilota americano. Il rifiuto da parte del nostro eroe di ogni regola, si rispecchia pienamente nell’Italia di quel periodo: “meglio porco che fascista”, afferma senza mezzi termini il protagonista! Il nome Pagot rappresenta un altro omaggio al nostro paese: Marco (che ha collaborato con Miyazaki) è figlio dei due pionieri dell’animazione italiana, quei fratelli Pagot che ci hanno regalato alcuni memorabili personaggi di fantasia, primo fra tutti Calimero. Splendida l’animazione, a partire da una Milano, tra realtà e fantasia, tutta da guardare. Un gioiellino da non perdere.   8

Mary and Max, di Adam Elliot
Auspicando prima o poi di vederlo nei visibili, magari prima dei 18 anni canonici, Mary And Max è un altro gioiello di animazione, questa volta di provenienza australiana, che dopo essere stato presentato al festival di Milano non è mai stato distribuito. Eppure è un capolavoro. Melbourne, Australia, 1976. Mary ha 8 anni e vive in un mondo colorato ma triste, non è bella, non ha amici, ha la madre alcolizzata e il padre troppo preso dalle sue passioni. Un giorno decide di trovare un amico selezionando a caso un indirizzo di New York: è quello di Max, un adulto ebreo newyorkese che vive in un mondo triste e senza colori, solo, obeso e malato di mente. Nascerà una tenera, originale e struggente corrispondenza epistolare tra due mondi completamente differenti, tra due solitudini, tra due persone che hanno bisogno di amicizia. Girato con la tecnica della stop-motion cara a Tim Burton, Mary And Max riesce a divertire grazie al suo tono ironico da commedia, e anche inevitabilmente a commuovere, vista la situazione dei due protagonisti. Si sorride con amarezza, si provano sensazioni contrastanti. Un capolavoro assoluto dell’animazione, uno dei migliori film degli ultimi anni, che i distributori italiani hanno deciso di non prendere neanche in considerazione. Forse perché proprio non è un cartone per bambini. Quello che si può davvero fare è rimboccarsi le maniche, prendendo il dvd fuori dai nostri confini e scaricando i sottotitoli italiani, reperibili in rete. Da non perdere per nessuna ragione al mondo.   9

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