Ex Machina, apripista di un nuovo concetto di robotica

Ex Machina (di Alex Garland, 2014)
Ex Machina è il debutto da regista dello scrittore e sceneggiatore Alex Garland, che ha già dato tanto al cinema adattando per lo schermo, oltre al suo romanzo The Beach, film come 28 giorni dopo, 28 settimane dopo, Sunshine, Non lasciarmi e Dredd. Che la fantascienza e il mistero siano quindi i suoi soggetti preferiti, questo è fuori di dubbio. Il film è ambientato in un futuro che potrebbe essere anche presente e inizia dal viaggio premio di un dipendente di una grande azienda di motori di ricerca, che consiste nella visita nella villa bunker del grande capo della ditta. Questo personaggio giovane, misterioso, alcolista ed eccessivo ha in serbo un compito non facile per il dipendente Caleb: fargli sperimentare l’Intelligenza Artificiale, attraverso continui dialoghi, del robot che ha appena creato,  Ava. Una fantascienza dall’affascinante ’ambientazione di interni e circondata da un bellissimo paesaggio di montagna: non ci sono astronavi, combattimenti stellari né effetti magniloquenti. Nel film ci sono quattro personaggi, tanti dialoghi e una tensione paragonabile a quella di un thriller costruito a mosaico. Lo sceneggiatore/regista non ha particolare interesse nello spiegare il prologo della vicenda che è legata alla voglia di raccontare l’incontro/scontro tra umanità e robotica, concetto ormai centenario, ma che qui trova nuovi stimoli, dialoghi incalzanti e modernità affascinanti, tra cui l’utilizzo del motore di ricerca come pietra angolare della creazione delle Intelligenze. A questo si aggiungono alcune scene che vedono i robot protagonisti di azioni umane (non roviniamo la sorpresa), che rischiano di restare negli annali dei film di fantascienza. Tirando le somme, a una parte iniziale visivamente emozionante e una centrale da grande cinema di genere, si assiste a un finale un po’ tirato via, che non rovina nulla dell’atmosfera complessiva, ma che forse strizza l’occhio a un pubblico meno incline al puzzle fin lì creato. Una concessione che Garland si prende e che lasciamo volentieri, perché pur essendo una visione impegnativa di un soggetto simbolo della fantascienza (e forse abusato), Ex Machina rappresenta forse uno dei migliori esempi degli ultimi anni del genere e si pone come apripista di un nuovo concetto di robotica. Un’estate, questa, che continua a riservare gradite sorprese: correte a vederlo!
Cinema estivo d’agosto: Da quando le arene hanno aperto i film interessanti non sono mai mancati: le “hit” di stagione, unite a qualche chicca inedita o quasi, unita a qualche classico (faentino) hanno creato un buon mix che quest’ultimo “numero” non starà a ricordarvi, visto che per resto dell’estate tutta la programmazione torna in circolo. Cerchiamo, quindi, le chicche d’agosto. Whiplash e L’amore bugiardo sono due titoli noti dell’inverno ma che sono apparsi poco quest’estate: il primo lo ritroverete l’1 sia aRavenna che a Bagnacavallo, il secondo il 15 agosto a Ravenna, mentre l’1 è a Faenza. Ma il meglio alla Rocca lo troviamo il 25 con l’anteprima dell’Orso d’Oro berlinese, Taxi Teheran di Jafar Panahi, regista iraniano molto noto a livello internazionale, ma osteggiato in patria. A Bagnacavallo il momento altamente cinefilo è riservato (il 18 e il 19) all’ultima opera di Peter Greenaway, Eisenstein in Messico, film uscito in sordina a giugno. Due segnalazioni all’Arena di Faenza: il bellissimo Class Enemy (il 4), e Ogni maledetto Natale (il 16), delirio d’autore firmato dai “ragazzacci” di Boris. Poco mossi gli altri mari.

CGIL BILLB REFERENDUM 23 – 29 05 24
NATURASI BILLB SEMI FAVE PISELLI 17 – 26 05 24
RFM 2024 PUNTI DIFFUSIONE AZIENDE BILLB 14 05 – 08 07 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24