Frankenweenie, il primo corto di Tim Burton e la commedia british Wild target

Frankenweenie, di Tim Burton (1984)
Quando il suo cane Sparky viene investito e ucciso da un’automobile, il piccolo Viktor è disperato ma non si dà per vinto: grazie ad un ottimo lavoro di taglia e cuci e a qualche scarica elettrica, lo riporta in vita.

Ispirato dichiaratamente a Frankenstein e un po’ meno dichiaratamente a Pet Semetary di Stephen King (il libro, visto che il film è del 1986), Frankenweenie è un cortometraggio (dura 29 minuti) e costituisce tuttora il biglietto da visita di Tim Burton per il mondo del grande schermo. Girato ovviamente in bianco e nero, il film si avvale di un cast straordinario, visto il periodo: il bambino è Barret Oliver (La storia infinita), mentre i genitori sono rispettivamente Daniel Stern (volto assai noto della commedia anni ’80) e Shelley Duvall, fresca reduce dell’Hotel Overlook di Shining, mentre nei panni della bambina Domino c’è la regista Leone d’Oro Sofia Coppola. Nel film sono già presenti i temi cari a Burton, legati al “diverso”, in questo caso un cane-zombie: dall’amore dei propri cari alla decisa repulsione di tutti gli altri individui che incontra. Il film costò il posto alla Disney per il regista definito “troppo sprecone” e uscì nelle sale solo nel 1993 in coppia con Nightmare Before Christmas, nonché come extra presente nella versione dvd dello stesso film. Burton avrà modo di prendersi più di una rivincita, grazie al successo dei suoi film: la più bella delle quali è l’uscita di una versione a cartone animati di questo delizioso film prodotto proprio dalla stessa Disney. Venerdì 19 novembre è previsto in notturna su Rai 3, state svegli. 8

Wild target, di Jonathan Lynn (2010)
Jonathan Lynn è un regista inglese atipico, che ha diretto 10 commedie in 25 anni di carriera, con risultati soddisfacenti soltanto una volta a decennio: nel 1985 con Signori il delitto è servito (esilarante versione cinematografica del gioco da tavolo Cluedo) e nel 1993 con Mio cugino Vincenzo. Per questo decennio eravamo un po’ preoccupati, ma ci ha pensato “last minute” questo gradevole Wild Target che vedremo in Italia direttamente tramite pay Tv, proprio in questi giorni. Peccato perché il film è interessante a partire dal cast: il noto Rupert Grint (il rosso Ron del mago Potter), la brava Emily Blunt (Il diavolo veste Prada e Sunshine Cleaning) e soprattutto il mitico Bill Nighy, sessantenne attore ormai di culto grazie a stravaganti ruoli in I Love Radio Rock, Love Actually e il musicale Still Crazy. Il film è inoltre il remake del francese Cible èmouvante (1993) e racconta le divertenti gesta del sicario Victor Maynard, infallibile fino a quando non incontra l’ultima delle sue vittime, l’affascinante ladra Rose. I due, nel loro casuale incontro, s’imbattono inoltre nel giovane Tony, che non pare avere una rotella a posto che sia una. I tre daranno vita a novanta minuti di divertenti peripezie. Gradevole, divertente, leggero, Wild Target è una commedia in puro stile british, grazie alla bravura del regista nel “naturalizzare” un remake, con un cast perfetto e con una sceneggiatura frizzante che certamente non ci dice nulla di nuovo o di memorabile, ma che sa perfettamente come intrattenere. E intanto i cinema tacciono… 7

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