Gravity e Rush, film commerciali da non perdere nelle arene

Fino alla chiusura estiva di Ravenna&Dintorni questa rubrica diventa “Visibili in Arena”, con film da recuperare nelle arene all’aperto.
Partiamo da Gravity e Rush. Due blockbuster, due opere per il grande pubblico che hanno il merito di regalare l’equilibrio perfetto tra film commerciale e d’autore.
Gravity (di Alfonso Cuaron). Difficile non farsi catturare da Gravity, ennesimo film nel suo complesso pienamente riuscito del messicano Cuaron, che ricordiamo soprattutto per I figli degli uomini, che è interamente ambientato nello spazio, nel quale una tempesta di detriti mette fine alla missione di due astronauti che da quel punto devono pensare a salvare loro stessi. Dal punto di vista estetico il film è bellissimo, tanto che in più di un momento viene in mente il 2001 kubrickiano, e mette in mostra un’inedita e bravissima Sandra Bullock, che recita da sola per lunga parte del film, ricordando non poco il Tom Hanks di Cast Away. Ciò che non fa di Gravity un capolavoro è la sceneggiatura, certamente non brutta, ma piuttosto furba e troppo accentuata sui buoni sentimenti: una scelta del regista, qui non gradita ma che può tranquillamente piacere. Anche lo sviluppo della trama, per quanto ottima generatrice di tensione, risulta un po’ lineare e scontata. Aspetti che potrebbero essere considerati come pregi: da questo punto di vista il film, infatti, risulta essere un’abile commistione tra generi diversi, con registri narrativi anche loro piacevolmente disomogenei. Un film che insomma può piacere abbastanza o molto, a seconda dei gusti. Ma vi piacerà in ogni caso. E non è poco, di questi tempi.

Rush (di Ron Howard). Commerciale, spettacolare, meraviglioso. La recensione potrebbe finire qui, perchè i tre aggettivi riassumono benissimo il film, ma visto che c’è ancora spazio, è utile fornire una spiegazione. Narra la storia complessivamente vera (qualche dettaglio cambiato, Wikipedia per credere) della rivalità tra i due piloti di Formula 1 Niki Lauda e James Hunt. I due campionissimi hanno caratteri opposti: rigoroso e professionale Lauda, godereccio e donnaiolo Hunt, entrambi fortissimi, entrambi campioni del mondo. Un film che possono vedere tutti, perchè non richiede alcuna conoscenza dello sport, ma che grazie alla sua spettacolarità è capace di soddisfarne gli amanti; inoltre la cronostoria è ridotta perchè il film narra di un arco narrativo breve, a cavallo del terribile incidente a Lauda. Menzione speciale ai due giovani e poco noti attori, che incarnano perfettamente lo spirito dei due piloti, e ai tanti gradevoli attori di contorno, tra cui l’italiano Pierfrancesco Favino nel ruolo di Clay Regazzoni. Un film emozionante per cinefili e non, che sa parlare al cuore di tutti gli appassionati, di cinema e di sport, due ore di puro spettacolo, e non date retta a chi lo accusa di aver ritoccato la realtà o di lasciar perdere le questioni puramente tecniche, perchè il cinema è questo, e visto che è lui a giocare in casa, comanda lui. Meno male. Da non perdere.

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