Guida ai film di Natale parte II: aggiornamenti in tempo reale

Chi ha letto la prima parte di questa imprescindibile guida sa bene che le sue caratteristiche sono la scarsa ragione e la pregiudizialità sui film in questione, in quanto parliamo di film non ancora visti, a differenza di quelli recensiti durante l’anno. Il lettore non dovrà però fare come il critico, logorroico e appunto prevenuto verso il Natale e non verso il cinema; egli dovrà far tesoro di notizie sulle uscite e, attenzione novità, sugli aggiornamenti trovati nella rete e dintorni su film su cui ci si è già espressi. Gli aggiornamenti in tempo reale riguardano soprattutto le commedie: se il “borsino” del Magic in The Moonlight di Woody Allen è stabile sul “carino ma perdibile”, ad acquistare punti sono Storie pazzesche, che alcuni amici di Facebook annunciano che da tanto non ridevano così, consigliando di non guardare il trailer, e Pride che pur non esaltando i critici (quindi ottimo biglietto da visita), diverte tantissimo il pubblico col suo mix di amore, politica e ballo. Ma veniamo alle novità, che il Natale si avvicina. Esce il terzo capitolo de Lo Hobbit, che batterà il record per essere il film più lungo (tre capitoli di oltre due ore l’uno) tratto da un libricino che si legge in una sera, battendo (di poco) Il pianista sull’oceano di Tornatore. Nel dubbio, aspettiamo la versione estesa in Dvd così raggiungiamo Il signore degli anelli. Anche le feste, però, offrono incredibilmente alcuni film sulla carta interessanti. Il nuovo film di David Fincher ha un titolo italiano demenziale, L’amore bugiardo, mentre l’originale Gone Girl è davvero svanito. Il film va visto perchè è di Fincher e se non ricordate chi è Fincher armatevi di motore di ricerca e poi fate ammenda. Naturalmente è lungo, il regista non ha il dono della sintesi, ma di sicuro non ci siamo mai annoiati con una sua opera. Il secondo film interessante è Il ragazzo invisibile, e anche qui il regista, per il vostro critico natalizio, è una certezza, trattandosi di Salvatores. Se poi aggiungiamo che è tratto da un libro co-scritto da un ravennate, Alessandro Fabbri, viene ancora più voglia di vederlo. Il film pare una favola surreale, anzi proprio fantasy come l’Hobbit, e non è la prima volta per il regista milanese, che già quindici anni fa non sfigurò con il fantascientifico Nirvana. Il terzo consiglio è Jimmy’s Hall e anche qui il regista non ha bisogno di presentazioni, trattandosi del mitico Ken Loach, che col passare degli anni pare aver acquisito talmente tanta leggerezza che i nostri distributori lo hanno sbattuto per Natale. In realtà il film è drammatico, ambientato negli anni 30 e parla della rinascita di un locale da ballo e delle difficoltà nel mantenerlo nella società di allora. A consigli terminati, come si prospetta questa cinquina / sestina? Al Natale, ai posteri e a chi li vedrà l’ardua sentenza. E visto che col nuovo anno si esce subito dopo l’epifania, anche chi in queste righe vi augura buone feste, dovrà pur lavorare e vedersi qualcuno di questi film, o se il tempo rallenta, anche tutti… e verificheremo così l’influenza del pregiudizio cinematografico nell’approccio alle visioni.

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