I film delle Feste, guida per limitare i danni

Guida astiosa ai film delle Feste
Tra coloro che a Natale hanno voglia di cinema, non rientra di certo l’autore di queste banali righe che, come il giornale, si prende due settimane di vacanze dal grande schermo, sia per mancanza di buone proposte, sia per non assistere a scene di ordinario sovraffollamento cinematografico. Una volta tanto, però, anziché spiegarvi, con la consueta presunzione, perché e cosa vedere al cinema, andiamo oltre e guidiamo tutti i malcapitati avventori più o meno inconsapevoli delle sale, come limitare i danni e trovare il film di loro gusto. 1. L’Italia schiera la formazione-tipo: da un lato Pieraccioni con il film Finalmente la felicità mostra in locandina il suo faccione in primo piano e la gnocca di turno di contorno, dall’altro il solito, vituperato cinepanettone Vacanze a Cortina, con il nostro Marescotti che ci assicura che è un po’ meglio degli altri… caro Ivano, stima immutata, ma ci vediamo alla prossima. 2. Il blockbusterone per uomini duri è Sherlock Holmes – Gioco di Ombre. Che a guardare il trailer, sembra più un remake di Harry Potter per adulti, e una saga già conclusa sarebbe meglio non riaprirla, non si sa mai. 3. Il cartone di buoni sentimenti per far felici i bimbi, Il gatto con gli stivali, che poi è un derivativo da Shrek. Genitori, so che siete bravi, i bimbi saranno felici anche giocando con Lego o Playmobil, che di buoni sentimenti ne avranno già in abbondanza ai pranzi coi parenti. 4. La cosa più squallida di tutte: gli americani ci copiano il cinepanettone! Capodanno a New York, con un sacco di attori famosi e ruffiani che coronano il desiderio di tanti ravennati, celebrando il fatidico giorno nella Grande Mela. Andateci a NY, piuttosto, invece di guardare questa melassa riscaldata. Ma per non lasciarvi con tutta questa acredine…

Le Idi di Marzo, di George Clooney  (2011)
Partito Democratico. Primarie. Lotta all’ultimo voto tra candidati, vista dai coordinatori delle campagne elettorali. Fili fragilissimi pronti a spezzarsi al primo, seppur piccolo, passo falso rappresentano gli equilibri tra membri dello staff e mondo esterno. E il politico è visto (anche qui) solo come “utilizzatore finale”, in questo caso dei discorsi e delle mosse da fare. Non va detto altro, per non rovinare la visione, ma come potrete immaginare anche dal titolo, non tutto fila liscio. Clooney regista è bravo. Confessioni di una mente pericolosa e Good Night And Good Luck sono due film molto belli. E anche Le Idi di Marzo non è da meno: pur mettendo in scena una storia di finzione, ci fa respirare il grande cinema politico americano che ha caratterizzato gli avvenimenti principali degli ultimi 30 anni, dagli Uomini del Presidente a JFK, grazie a fotografia molto dark, musica d’atmosfera e una recitazione davvero ad alti livelli. Tra gli attori, alla stella del 2011 Ryan Gosling (Drive, Crazy Stupid Love) e alla bravissima Evan Rachel Wood (Across The Universe, The Wrestler), fanno da contorno i mitici Paul Giamatti, Marisa Tomei, Jeffrey Wright, Philip Seymour Hoffman e lo stesso Clooney. Un pregio del film è il crescendo della vicenda stessa, che a una prima parte convenzionale e un po’ fiacca, contrappone un’ora buona di thriller puro come non se ne vedono molti in giro. Un film scomodo, che attacca non tanto i progressisti cari al regista, quanto una classe politica vista come mercanti del tempio, e che si stupisce, tramite gli occhi del personaggio di Gosling, di adulteri, voltagabbana, vendette e colpi bassi. Eppure George il nostro paese lo conosceva già…

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