I film per un Natale casalingo, dall’horror fino al… metal

Premessa doverosa: a me il Natale piace. Infatti quella che leggerete non è la solita spocchiosa dichiarazione distaccata da qualsiasi festa “comandata”, ma un’attenta guida di titoli che quest’anno non hanno trovato posto nelle sale e che può costituire una buona alternativa al cinema se non amate le folle, le guerre stellari o di spie, i panettoni e le lenticchie, o se semplicemente avete l’influenza. Seconda premessa: per “cinema casalingo” s’intende l’uscita dei film nei formati fisici o sulle piattaforme digitali.
Spring (di Justin Benson, Aaron Moorhead, 2015) L’inedito Spring è uscito ufficialmente da pochi giorni per il cinema casalingo ed è un film molto particolare perché racconta una storia un po’ “al contrario”: un giovane americano si trova senza lavoro e famiglia e va a cercare fortuna… in Italia! Il protagonista parte infatti da Los Angeles, passa per Roma, si stabilisce in un paese del sud (un mix tra Conversano e Polignano a Mare), per poi concludere la sua “parabola” a Pompei. In Puglia Evan conosce e s’innamora di una ragazza affascinante e misteriosa che conserva però un segreto atroce, che il film svela subito allo spettatore, ma non a lui. È un horror romantico, quindi qualcosa sulla natura di lei potrete intuire (ma non è così banale), e ve l’ho detto per non essere oggetto di insulti dai non amanti del genere. Tremendamente superiore ai Twilight e al carino Warm Bodies, e più violento dei suoi simili, il film disegna un’Italia vera e splendida, non la solita cartolina da americani, sfondo romantico ideale e addirittura azzardato per il finale della vicenda. Il film è bello ma è per amanti del genere. Che potrebbero anche arrabbiarsi per la patina di cui si copre man mano che scorrono i minuti. Perchè Spring è una storia d’amore.
Tra i migliori invisibili visti nel 2015, se preferite una storia d’amore senza horror, cercate The Spectacular Now (inedito, con sottotitoli), mentre se cercate le emozioni di un thriller virate senza problemi su Non dirlo a nessuno (uscito in italiano). Agli amanti di fantascienza consiglio Time Lapse (inedito, con sottotitoli), mentre concludiamo l’anno con una chicca polare e musicale!
Metalhead (di Ragnar Bragason, 2013). Nel 1983 in un paesino dell’Islanda si consuma la tragedia della morte incidentale di un ragazzo con la passione per l’hard rock. La sorella minore, ancora bambina, decide di raccogliere l’eredità e di diventare a tutti i costi un’artista metal. Hera, il suo nome, si ritrova (circa) dieci anni dopo alle prese con le domande che una giovane si pone sul futuro, sospese tra la sua (ormai smisurata) passione per il metal e le incomprensioni di una famiglia che la vorrebbe vedere con un lavoro e un marito. Il villaggio nordico è religioso protestante, e quando arriva il nuovo prete, un uomo giovane e affascinante (calma, i protestanti possono sposarsi), costui cerca di aiutarla senza ottenere grandi risultati. Meglio non raccontare troppo un film che piacerà tantissimo agli appassionati di genere, raccontato in maniera dignitosa, ben girato e assolutamente onesto nel descrivere le diverse realtà. Lo stile è nordeuropeo, quindi non aspettatevi risate e feste in stile college, visto che il film è particolarmente indirizzato verso il conflitto interiore che vive la protagonista. Ma tutto funziona, la trama riserva qualche sorpresa e soprattutto non c’è traccia di banalità. Per appassionati di metal, ma anche per tutti coloro che hanno un sogno, musicale e non. Inedito con sottotitoli.

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