Il capolavoro La città incantata e il convincente thriller Exam

 La città incantata, di Hayao Miyazaki
L’imminente e tardiva uscita nelle sale italiane di Porco Rosso (non perdetelo per nessun motivo) e in dvd di Il mio vicino Totoro, fa conoscere meglio al pubblico italiano quello che è lo Stanley Kubrick dell’animazione, il maestro Hayao Miyazaki, del quale il nostro bel paese si è accorto solo nel 2002 dopo la pioggia internazionale di premi per il capolavoro assoluto La città incantata. Chihiro è una ragazzina di circa 10 anni e con la famiglia si sta trasferendo. Il padre alla guida sbaglia strada e di colpo si ritrovano nel mondo degli dei della natura (tema molto caro all’autore). Il viaggio di Chihiro in questa incredibile città incantata si rivelerà un percorso di formazione e di educazione per una bambina che ha nella propria umanità la caratteristica più importante. Disegnato benissimo e lontano anni luce dai cartoni digitali, il film ha una trama affascinante e complicata (basata su leggende nipponiche), e una forza visiva assolutamente straordinaria. La storia è importante, ma sono alcune scene a portare il cartone animato nella storia del cinema: su tutte, il treno sull’acqua che porta Chihiro su un’isola, senza dialoghi, regala alcuni minuti che  lasciano a bocca aperta. Nonostante l’età della protagonista, il film è una fiaba principalmente rivolta a un pubblico adulto, caratteristica assai normale per un cartone in qualsiasi paese tranne il nostro, tuttora convinto che l’animazione sia un’esclusiva del mondo dell’infanzia. Orso d’oro a Berlino (prima volta per un cartone) e Oscar come miglior film d’animazione (per la prima volta a un cartone giapponese).   10

Exam, di Stuart Hazeldine
Otto candidati per un importantissimo posto di lavoro. Un esame. Alcune regole, molto semplici. Una sola domanda che prevede una sola risposta. Ma i candidati non trovano la domanda. Più di così non si può dire, perché si rovinerebbe la visione. Il film, salvo i titoli di coda iniziali, è ambientato tutto in una stanza e il tutto è sorretto dai dialoghi dei (bravissimi) protagonisti. Exam è un thriller teso e avvincente, dotato di un ritmo impressionante, che cattura immediatamente l’attenzione dello spettatore, rilasciandola soltanto dopo i 95 minuti di film, con una spiegazione finale plausibile, che non delude le aspettative. Le regole del cinema impongono qualche piccola debolezza nella trama, e qualche situazione fin troppo estrema, elementi che contribuiscono però a mantenere lo spettatore dentro la stanza dell’esame. Con un gioco abile di flashbacks si riesce anche pian piano a capire cosa si cela dietro al foglio bianco assegnato ad ognuno degli otto personaggi in cerca di datore (di lavoro). Exam non brilla per originalità, viene in mente quasi subito l’avvincente Cube, ma il gioco funziona eccome. Certo non siamo davanti a un capolavoro, né a un’opera memorabile, ma semplicemente a un ottimo intrattenimento, che si consuma velocemente e piacevolmente e che a fine film si saluta volentieri. Opera prima inglese, apprezzata in patria, che i nostri distributori preferiscono non rivelarci e tengono gelosamente custodita nel cassetto dell’oblio. Disponibile in dvd in lingua originale, disponibili in rete i sottotitoli italiani. Avvincente.   7

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