Il castello nel cielo, finalmente su grande schermo la magica fiaba di Miyazaki

Il castello nel cielo, di Hayao Miyazaki (1986)
Con una puntualità che meriterebbe una dichiarazione di guerra da parte della Svizzera, esce uno dei primi film del maestro di animazione Miyazaki e uno dei più apprezzati: Laputa, una volta tanto con un titolo coerente. Il film rappresentò il primo atto del noto Studio Ghibli, l’associazione fondata dal regista con Isao Takahata che realizzerà e produrrà, nei venticinque anni che ci separano dal presente, una vasta gamma di capolavori di animazione. Questo film era uscito in dvd nel 2004 per poi sparire misteriosamente; quest’uscita è merito della casa di distribuzione italiana Lucky Red, che si è data la missione di far uscire tutti i film di Miyazaki. Veniamo al film, fantastico, che narra la storia di un giovane che “adotta” una ragazzina misteriosamente caduta dal cielo, che si scoprirà appartenere alla città nel cielo di Laputa, il cui nome è una citazione letteraria da I viaggi di Gulliver. Il film rappresenta perfettamente lo stile dei cartoni successivi del Maestro, che fonde abilmente la passione per i giovani eroi, l’ambiente come protagonista concreto della vicenda, la passione per l’ecologia, l’assoluto antimilitarismo e il senso dell’avventura epica contro forze apparentemente più grandi dei protagonisti stessi. Questi film hanno una magia comune: riescono a piacere a tutte le età, nonostante non siano così universali. Favole per bimbi come Totoro o Ponyo appassionano facilmente anche gli adulti, così come un bambino non riesce a staccare lo sguardo dalle meraviglie de La città incantata. Succederà (anzi nel resto del mondo è già successo) anche per questo Il castello nel cielo, fiaba con protagonisti due ragazzini che piacerà a tutti gli adulti e affascinerà i bimbi. Certo, gli anni un po’ si sentono, e la durata (quasi due ore) non testimonia il dono della sintesi, ma i personaggi “ghibiliani” che ormai conosciamo bene bucano lo schermo con una facilità che sarebbe un delitto non provare.

On your mark, di Hayao Miyazaki (1995)
Invisibile alquanto atipico, visto che si tratta di un videoclip! Nel 1995 un duo molto famoso in Giappone, Chage & Aska, chiede allo Studio Ghibli di realizzare il video della loro nuova canzone che Miyazaki, inizialmente riluttante, trasforma in un piccolo capolavoro di fantascienza. Col testo della canzone, le fonti dicono che non ci sia nulla in comune, mentre la stessa On Your Mark è una canzoncina talmente lontana dai gusti occidentali, che il genere viene chiamato “Japan Pop”. Ma ci si affeziona anche a quella. Il film è ambientato nel futuro: durante un’irruzione, due poliziotti trovano una ragazza con le ali, ferita, che cercheranno di salvare. In questi sette magnifici minuti, si contrapporranno due realtà distinte, quasi a voler indurre lo spettatore a scegliere il proprio finale preferito, anche se una visione attenta fa ben capire come vanno le cose… Curiosità: come Lupin III (di Miyazaki anche quello, signori) girava in Fiat 500, i poliziotti sono su un’Alfa Romeo, a testimonianza della passione per le nostre automobili di un tempo. E così la canzone diventa un semplice sottofondo per un’altra opera essenziale e bellissima del Maestro d’animazione giapponese, così invisibile e così visibile: http://vimeo.com/13838013.

Da Invisibili a Visibili: esce sugli schermi il bellissimo Hunger (Steve McQueen, 2008) già recensito qui (vedi articolo correlato): da non perdere.

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