Il Che, dai viaggi giovanili
alla rivoluzione

Il 14 giugno di 83 anni fa nasceva Ernesto “Che” Guevara, medico e rivoluzionario, ucciso in Bolivia nel 1967.
I diari della motocicletta (Walter Salles, 2004)
Ispirato dai diari dello stesso Che, il film narra del viaggio che i giovani Ernesto Guevara ed Alberto Granado fecero negli anni cinquanta attraverso tutta l’America Latina, in sella alla moto di Granado (la “Poderosa”). 

Il percorso intrapreso, i luoghi e le persone incontrate formarono la coscienza dei due personaggi, che conobbero un popolo che viveva in serie condizioni di povertà e igiene, mentre le ricchezze erano spartite tra i pochi potenti. Un viaggio e un film di formazione, girato con uno stile molto semplice, tendente al documentaristico ma con un tocco non invadente di didascalismo. Spesso infatti la voce fuori campo del protagonista stesso ribadisce ciò che lo spettatore dovrebbe cogliere dalle sole immagini, ma il tono lieve della vicenda fa sì che il mix non sia affatto fastidioso. Un bel documento, un bel viaggio, un bell’esempio di gioventù che fa coincidere la crescita fisica e intellettuale con un grande percorso morale. Bravo Gael Garcia Bernal negli scomodi panni del Che, straripante e strepitoso Rodrigo De La Serna nel ruolo di Granado, il grande amico del Che, che ha continuato a esercitare la professione di medico nella Cuba liberata dalla dittatura di Batista e che è morto solo pochi mesi fa. Pur senza sconvolgere o mettere in campo alcuna ideologia, I diari della motocicletta è un bel film storico e giovanilistico, e mostra un mondo che non solo gli occhi dei due bravi giovani devono vedere. Presentato fuori concorso a Cannes, il film ha ricevuto un lunghissimo applauso. Facilmente reperibile in dvd.

Che. L’argentino (Steven Soderbergh, 2008)
È la prima (e la migliore) delle due parti del monumentale progetto dell’indipendente Soderbergh (ricordate Sesso bugie e videotape? No? Recuperate, please!) della durata di quattro ore sulle due fasi culminanti della vita di Ernesto Guevara: la rivoluzione cubana e la guerriglia boliviana dove il rivoluzionario ha trovato la morte. I due film sono un ideale continuazione de I diari della motocicletta, visto che iniziano dove l’altro finisce, ma trattasi di due opere stilisticamente diverse rispetto al film di Salles. Anche L’argentino è basato su scritti del Che, e racconta in modo estremamente dettagliato le fasi della rivoluzione cubana, alternate a un altro momento storico importante, il discorso all’Onu dello stesso Guevara. Anche questo film, molto bello, non parla di politica, né cerca di analizzare la difficile situazione cubana: al manifesto affetto che il regista prova per il suo eroe, si contrappone una certa ingenuità dello stesso rivoluzionario nel parlare alle Nazioni Unite. Alla fine, ma non è una critica, sembra quasi di  assistere a un manuale di tattica militare, per il quale servirebbe una mappa di Cuba per meglio comprenderne le strategie. Però il lato umano del Che emerge, eccome, perché questo di Soderbergh, ancor più della seconda parte Guerriglia, è il film più completo e interessante sulla figura in questione. A questo aggiungeteci le interpretazioni mimetiche di Benicio Del Toro (se lo vedesse il Che, si sentirebbe allo specchio) e Demian Bichir (un perfetto Fidel Castro). Anche i due Che sono più che reperibili in videoteca

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