In principio fu Scream e al quarto capitolo la saga non delude

In principio fu Scream, ed era il 1996. Il film si apre con una sequenza letteralmente da urlo: la “protagonista”, la mitica Drew Barrymore, che viene brutalmente assassinata da un killer che ama interrogare le sue vittime proponendo quiz sull’horror: una risposta errata porterà alla morte. Questo originale e spietato killer, con la maschera costruita sull’Urlo di Munch (da qui…), è il primo dei tanti elementi originali e cinefili che costituiscono la base di un film che, soprattutto in questo incipit, fa spesso paura.
Poi pian piano, la sceneggiatura prende in mano la situazione, e ci regala un divertimento assoluto per tutti gli appassionati di horror, e più in generale per i cinefili, con discorsi e battute continuamente riferite al genere, ai padri del genere e soprattutto alle sue regole, che i malcapitati protagonisti infrangono malamente. Per i non appassionati, resta un thriller mozzafiato, con una non banale soluzione finale. Enorme successo al botteghino, Scream ha dato il via a un vero e proprio filone di cosiddetto “new horror” (So cos’hai fatto, Final Destination…), dove gli adolescenti la fanno (involontariamente) da padrone; inoltre il film ha avuto più di una parodia, su tutti la simpatica saga Scary Movie. Il cast era azzeccato: comparsata della Barrymore a parte, Neve Campbell reggeva bene il timone della protagonista, ben affiancata da David Arquette e la “friend Monica” Courtney Cox (affiatamento che ha portato i due attori a sposarsi nella vita); non ultimo, nel ruolo del preside, il mitico Henry “Fonzie” Wilker, che nell’armadio del suo ufficio teneva ancora un giubbotto di pelle. I riferimenti ai film (soprattutto horror) del passato sono talmente tanti che da soli riempirebbero questo numero del giornale. Il secondo e terzo capitolo, datati 1997 e 2000, poco aggiungono alla saga, ma non deludono: soprattutto il secondo ha non pochi momenti geniali, su tutti l’idea che dalla storia del primo episodio accaduto, ne sia stato tratto un film, Stab. Ma quali sono queste regole per sopravvivere in un film di genere? Il cinefilo Randy (personaggio geniale) le elenca durante la festa e sono queste:  1) mai fare sesso, molte coppie vengono uccise proprio dopo averlo fatto (Venerdì 13); 2) non ubriacarsi o drogarsi, perché è peccato per estensione della prima regola; 3) mai dire “torno subito” perché poi non si torna più. A 15 anni di distanza dal primo, e dopo una discreta serie di flop, Wes Craven decide di tornare alla sua creatura preferita, con il quarto capitolo della serie. Nonostante gli scetticismi, Scream 4 è geniale: non un vero e proprio sequel, ma una sorta di aggiornamento di un genere e di un mondo che in 15 anni è cambiato: ora c’è facebook, il cellulare per tutti, la webcam, i web blog e un sacco di altre “diavolerie”. Ci sono i 3 superstiti della serie che rivivranno sulla loro pelle i fatti di 15 anni prima, ma le regole, soprattutto nei remake, sono cambiate: una nuova generazione di cinefili ci fa notare che, mentre nei film originali per sopravvivere era necessario non fare sesso, ora anche le vergini possono morire: l’inaspettato è il nuovo cliché, gli omicidi che diventano più estremi, e le nuove tecnologie fanno sì che l’assassino possa e voglia filmare i suoi omicidi per pubblicarli online. Inoltre, Scream 4 è un film davvero intelligente, con tanti messaggi per chi li vuol cogliere, e tanta paura per tutti gli altri.

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