La lista della spesa cinematografica per affrontare meglio il Natale

C’è chi vive il Pre-Natale come una formica, facendo provviste di film per riempirsi la pancia e non andare al cinema in quel periodo: fermiamo oggi la lancetta delle recensioni, in favore di una lista della spesa (cinematografica) di film di cui fare scorpacciata in attesa di un Natale fin troppo all’insegna dei film per famigliole annoiate (e ricche), e dividiamolo per capitoli. Autori. Polanski non invecchia mai, e realizza ancora un film sperimentale in stile Carnage nella messa in scena: Venere in pelliccia ci presenta un grande attore sottovalutato (Mathieu Almaric) e porta il teatro al cinema con un duetto intrigante, con un film originale e gustosamente lezioso. Giovane e bella è il nuovo film dell’ormai ex enfant, ma sempre prodige Francois Ozon, sulla vita sessuale di una diciassettenne. Un racconto di maturità e di fuga dall’adolescenza con sullo sfondo ancora una volta la musica leggera. Oldboy è un remake di un grandissimo e omonimo film coreano premio speciale della giuria a Cannes, e di cui non si sentirebbe assolutamente il bisogno se non fosse che il regista della nuova versione è Spike Lee. Ultraviolento (come anche lo era l’originale), il film di Lee in realtà non riesce ad arrivare alla pellicola di Park Chan-Wook, mancando della profondità psicologica che caratterizzava il suo protagonista. Dietro i candelabri è invece la nuova fatica del prolifico regista radical chic Steven Soderbergh, ed è un film biografico sul pianista Liberace. Buon film, ambientato a fine anni settanta, che curiosamente vede nel cast alcune icone del periodo, da Dan Aykroyd a Rob Lowe. Chiudiamo il lungo capitolo dedicato agli autori con Woody Allen, di cui ormai ci si chiede innanzitutto quale sia la città scelta per il suo nuovo film. Blue Jasmine è ambientato a San Francisco e parla di una donna che deve ricominciare da capo dopo il divorzio. I pregi riguardano il cast, che vede l’assenza di Allen e la presenza di Cate Blanchett, mentre per il resto è un film adatto a chi si è messo il cuore in pace su ciò che il buon Woody possa dare da qui alla fine dei suoi giorni: film gradevoli, mai capolavori. Accontentiamoci. Grande pubblico. Hunger Games non è una brutta saga, è ispirato al Signore delle mosche e soprattutto a un bellissimo e inedito da noi film giapponese, Battle Royale, amato alla follia da chi vi scrive e da Quentin Tarantino: mettere contro adolescenti, istigandoli a uccidere per sopravvivenza. Pur patinata e piaciona, anche questa versione si lascia vedere. Rivelazioni. Il passato, About Elly e Una separazione  sono tre film bellissimi di Asghar Farhadi, tanto che Farhadi la prossima volta sarà elencato definitivamente tra gli autori. Don Jon è l’esordio alla regia di Joseph Gordon-Lewitt, l’attore di una serie di meravigliosi film di Gregg Araki (Mysterious Skin tra tutti), e di 500 giorni insieme, film a cui somiglia per i toni da commedia sentimentali. Il ragazzo infatti è bravo e ci sa fare. La mafia uccide solo d’estate è invece l’esordio di Pif, ed è un film da non perdere, così come è da vedere il divertente Zoran, il mio nipote scemo, anche perchè la bella colonna sonora è dei romagnoli Sacri Cuori. Dulcis in fundo, lunedì scorso è tornata in sala una commedia classica, amara, bellissima, e non così nota come altre: Risate di Gioia di Monicelli con Totò e Anna Magnani è un capolavoro che probabilmente non avete visto… recuperate, gente, recuperate.

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