La sardonica caccia a Bin Laden

Che fine ha fatto Osama Bin Laden? - Morgan Spurlock
Ricordate Super Size Me? Immagino di no, visto la carboneria di certe distribuzioni in questo bel Paese. Il regista/autore, in quel documentario, per un anno intero si è nutrito di hamburger di McDonald’s per dimostrare che quel tipo di nutrimento fa male. E ci riusciva, ovviamente. In questo nuovo lavoro del 2008 il regista aspetta la nascita del figlio e vuole preparargli un mondo migliore. Come? Dando la caccia al criminale più ricercato (con dubbio impegno) del mondo: Osama Bin Laden. Il regista ha le idee chiare sull’obiettivo da combattere: le multinazionali, del cibo (nel film precedente) e del petrolio. Il film ha uno stile molto simile ai documentari di Michael Moore, anche se Spurlock farcisce la sua opera con gustose innovazioni, tra tutte il dare la caccia al ricercato dal punto di vista del videogame, che costituisce sicuramente una parte spassosa e originale del film. La tesi è semplice ed è quella sulla bocca di tutti: siamo proprio sicuri che si stia dando la caccia a Bin Laden? Il suo raccontare è caratterizzato sempre da uno stile altamente ironico e irriverente: il suo viaggio parte dagli Stati Uniti fino ad arrivare al cuore di quella che è stata definita “guerra al terrore”. Lo svolgimento è giustamente leggero, ma senza mancare mai l’obiettivo che deve porsi ogni documentarista: informare. Post scriptum per i più curiosi: non lo trova, eh. Uscito in estate, visibile in rassegne. Voto 7.

Vertige - Abel Ferry
Ricordate The Descent? Questa volta gli appassionati di horror risponderanno di sì! Vertige ne è la versione capovolta: dai sotterranei si passa alle alte montagne (con una chiara citazione al suo ispiratore, a inizio film), ma il risultato non cambia. Cinque ragazzi, per scalare una montagna, scelgono una via ferrata chiusa. Quando il loro percorso verrà bruscamente interrotto, riusciranno a trovare una foresta per chiedere aiuto o per trovare un percorso alternativo. Ma le foreste croate, dov’è ambientato il film, nascondono personaggi cattivi… (notare come i patriottissimi francesi quando ci sono magagne le ambientano all’estero). Quando si assiste a un horror, certe caratteristiche della trama, apparentemente assurde, vanno accettate in pieno: tra i cinque amici ci sono due che non possono vedersi, e uno che soffre di vertigini! Tutta la prima parte, soprattutto per chi è appassionato di alta montagna, è spettacolare: il fascino delle montagne ruba la scena e soprattutto il regista è bravissimo a rendere le vertigini di uno dei protagonisti. Scene mozzafiato e tensione ad altissimi livelli senza che succeda nulla di particolare, basta la consapevolezza dello spettatore (il passaggio è chiuso) a tenerlo sulle spine. Nella seconda parte si assiste a un horror convenzionale, non sovrannaturale, in cui un cacciatore e una foresta tolgono purtroppo la scena alle montagne. Un film visto come tanti, ma che riesce a tenere con dignità gli standard del genere. A suo favore gioca una certa credibilità della vicenda e il non eccessivo spargimento di sangue. Perfetto per gli amanti del genere, insolito per gli altri. Inedito in Italia per il momento (difficile che venga distribuito), sottotitoli reperibili in rete. Voto 7-.

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