“La truffa dei Logan”, tema trito e ritrito per un film godibile, leggero, impeccabile

La Truffa Dei Logan SoderberghLa truffa dei Logan (di Steven Soderbergh, 2017)
A me Steven Soderbergh piace, fin dai tempi del fortunato debutto Sesso bugie e videotape, che ben 29 anni fa vinceva una Palma d’Oro controversa. Da lì il regista ha alternato sperimentazioni azzeccate (a questo proposito aspettiamo il thriller Unsane, girato solo con l’iPhone e in uscita a luglio) a film di puro intrattenimento. Il motivo dominante di questi ultimi, a partire dalla divertente saga degli Ocean (11, 12 e 13) è la grande rapina, tornata in auge negli schermi ultimamente anche grazie alla serie La casa di carta (ne parleremo presto, promesso). La truffa dei Logan fa parte di questo gruppo e ha una trama semplicissima che vede i fratelli Logan alle prese col colpo del secolo, all’interno di una gara di Nascar, e col difficile rapporto coi complici.

Il soggetto è semplice, ma il racconto non tanto, perchè la dinamica del colpo è discretamente contorta e i numerosi colpi di scena mischiano piacevolmente le carte. In principio fu Stanley Kubrick con la sua Rapina a mano armata, di cui lo stesso Soderbergh, non domo degli Ocean, riprende il soggetto aggiornandolo di 60 anni; ma il film a differenza di quanto si possa pensare è una produzione assolutamente indipendente, finanziata dal regista stesso e con i consueti grandi nomi del cast che non sono una novità visto che da sempre la Hollywood che conta vuole lavorare con Soderbergh.

C’è un Daniel Craig che sveste i panni di 007 per diventare un irresistibile scassinatore galeotto, passando per una Katie Holmes finalmente credibile e uscita da un contesto che non le competeva, per poi arrivare a una poliziotta di gran classe la cui identità la lascio al vostro palato. Gli attori protagonisti non sono da meno, perché Channing Tatum e Adam Driver sono una coppia fantastica: il primo è un ex quarterback con una gamba offesa, mentre il secondo è un veterano dell’Iraq con un braccio in meno, divorziato e senza lavoro il primo, single con pub da gestire il secondo. Menzione speciale però per un uomo poco conosciuto da noi, l’irresistibile Seth MacFarlane, papà dei Griffin, qui in una parte assolutamente da non perdere. Come speciale è la colonna sonora curata dal fido David Holmes, una compilation di quelle che la si va immediatamente a cercare su Spotify e dintorni.

Ma il film? La truffa dei Logan è un film divertente, molto divertente che parte da uno spunto cinematograficamente trito e ritrito per parlare della consueta America del perdenti, in maniera efficace, pungente e sinceramente divertente, in stile Grande Lebowski (sempre sia lodato). Soderbergh e il suo cast si sono divertiti tantissimo, spargendo questo spirito positivo per tutte le due ore del film che passano con estremo piacere: un film di puro intrattenimento, di personaggi indimenticabili, quasi del tutto privo di violenza, godibilissimo, leggero e impeccabile.

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